Si dice che il buon pastore da la vita per le sue pecorelle ; affermazione presuntuosa ed inaccettabile.
Il pastore difende una sua proprietà , non è un atto d'amore,è una necessità di vita ,perchè il pastore vive mungendo e tosando le sue pecore e mangiando gli agnellini.
La similitudine di pastore e pecora è malposta ed ipocrita , perchè vela la dignità delle singole persone.
Solo il dialogo in parità di dignità è accettabile, considerando la dignità personale di tutti i componenti dell'umanità, è un'atto di arroganza da parte di chi crede di conoscere il bene e il male;una presunzione di assoluto in un universo assolutamente relativo.
Si invitano tutti i signori pastori a riconsiderare in umiltà il loro ruolo
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