Il nostro mondo è un pianeta che occupa una parte
piccolissima di un universo la cui estensione spaziale è immensa, un universo
che non trova il suo inizio, la sua creazione nel super citato big-bang ;
questo si può considerare un evento evolutivo di un “qualcosa” che è sempre
esistito o che comunque esisteva prima.
Quanto detto ci porta a considerare inesorabilmente quadri
cosmologici che hanno imperato in maniera incontrollata nel passato, da quei
quadri cosmologici fantasiosi , sono nate idee , concezioni, ideologie
comportamenti umani, illuminazioni teologiche che onestà vorrebbe fossero
coerentemente rivedute per essere aggiornate in modo che l’essere umano, in
umiltà si renda conto che è soltanto una magnifica esaltante, espressione , una
grande parzialità terrestre dispersa in un “infinito” inimmaginabile, probabilisticamente
popolato da esseri con superiore intelletto.
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Per molti anni , per una buona percentuale dei miei giorni,
ho assorbito, mi hanno fatto assorbire, la mentalità generale che non teneva
conto di tutte quelle conoscenze , nuove conoscenze che avrebbero arricchito
giorno dopo giorno le possibilità personali di un allargamento concettuale; il
lavorio mentale impostomi di continuo, con fatica ed il necessario vigore, per
combattere i germi infetti, mi ha portato ad una individuazione ,umilmente,
delle cause della velatura concettuale ed alla eliminazione dei germi
verosimilmente responsabili, avendo sempre presente la possibilità che altri
germi possano inquinare il quadro concettuale.
L’azione principale della razionalità dovrebbe consistere, a
parer mio, nel cercare di capire quello che è fondante, primario per liberarlo
di tutte le sovrastrutture le incrostazioni , sub costruzioni successive che
snaturano o addirittura ribaltano le basi su cui poggia l’esistenza di ognuno
di noi e della società umana nel suo complesso.
E’ l’individuo, la persona, il protagonista, umile ma
protagonista, della realtà umana; la società, le istituzioni con tutto il
carico delle norme, delle leggi e loro doveri e diritti, sono soltanto
successive e servono a regolare l’esistenza del singolo protagonista che non
può permettersi di disconoscere l’altro, di sopraffarlo.
Soltanto quando la maggior parte delle persone prenderà
coscienza di quanto detto potrà iniziare il vero progresso dell’umanità.
Nessuno può permettersi di affermare di possedere la verità
assoluta, di possederla in proprio, o sorretto, spalleggiato da illuminazioni,
rivelazioni o quant’altro può metterlo in una situazione di supremazia rispetto
ad altri e non può esserci chi ha il diritto di imporre la propria visione
ritenendosi autorizzato a stabilire qual è il bene qual è il male; la persona
con il proprio giudizio cosciente è in grado di distinguere se lo vuole.
Le leggi, i regolamenti intervengono sui fatti delittuosi
commessi, quando cioè il giudizio cosciente personale ha ignorato e calpestato
la presenza ed i giusti diritti dell’altro
L’umanità ha il
dovere di rendersi conto che è solo una parte di tutto il complesso della
realtà terrestre e dato che si vanta d’avere il dono della razionalità, ha il
preciso compito di usarlo tenendo conto del contesta totale terrestre; non può distruggere, sfruttare insensatamente
un equilibrio naturale che ha regolato la vita della terra fin dalla nascita e
nel corso dell’evoluzione e questo sia in considerazione dell’interesse
immediato che delle generazioni che verranno.
Il tanto decantato amore, decantato a parole, ma di fatto
tradito, deve essere rivolto anche agli altri esseri viventi , nostri compagni,
di viaggio, ed alla fisicità che rende possibile la vita umana e l’amore che la
vivifica.
Per amore bisogna ridurre lo squilibrio causato dalla
superba supremazia umana.
I tentativi molte blandi, poco efficienti sono
soltanto pannicelli caldi che non curano le cause della malattia.
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