Molte possono essere le riflessioni, le argomentazioni, i fatti concreti che suscitano gravi perplessità sul grado e l’entità della intelligenza umana. Le parole che esprimono quella inqualificabile convinzione del titolo sono la prova migliore che l’uomo e l’umanità che lo comprende hanno un grado di intelligenza molto basso, troppo lontano dall’arrogante concetto che dovrebbe certificare l’alta “intelligenza” umana, sostenuta dalle numerose personalità che popolano da sempre la superbia e di conseguenza la stupidità della razza. Non dimentichiamo di includere nelle considerazioni anche la sensibilità, l’affettuosità ( pratiche, semplici manifestazioni del puro amore?) L’umanità è indubbiamente una parte importante del grande complesso che costituisce il nostro pianeta; quella parte che nell’ultra millenario processo evolutivo è riuscita ad imporsi (dato il grado evolutivo ancora in fase iniziale) in modo ignorante e superbo su tutto il restante ambiente biologico e fisico. Il deficit intellettivo ancora alto e l’uso squilibrato, schizofrenico di quelle poche buone qualità in possesso, spiegano abbondantemente i disastri e le ignominie che scioccamente ma drammaticamente la “colta”, ma purtroppo ignorante umanità, ha compito ed imperterrita continua a compiere, anche contro se stessa. Quelle azzardate proclamazioni bibliche possono trovare relativa giustificazione nelle scarse conoscenze, quel quasi nulla di conosciuto al di la di un orizzonte visto da una ridotta visione. Era comprensibile credere che la volta stellata fosse il limite assoluto in cui un dio piccolo, molto piccolo potesse manifestare la propria onnipotenza; fatte le necessarie ed ovvie differenze un piccolo dio poteva essere assimilato ad una divinità pagana come il Giove dei romani o altre divinità del continente asiatico. Le cose concrete che oggi conosciamo, anche se male (e non sappiamo se supereranno le prove di ulteriori o diverse concretezze) hanno una validità che costituisce una base autorevole, validità che sicuramente non hanno fantasiose creazioni del passato, anche se per umiltà possiamo ammettere qualche dettaglio rivalutativo. Limitando le considerazioni alla nostra galassia (la Via Lattea), - di per se già smisurata per il grandissimo numero di stelle ed altri corpi non stellari, - possiamo dire che tutte le costruzioni ideali ed idealizzate, tuttora circolanti, non hanno un minimo di credibilità; di conseguenza le influenze e le direttive comportamentali elargite dai “sapienti” sono da seguire ed accettare con notevole perplessità, con rigoroso spirito critico.
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L’uomo ed il leone, il canarino e l’aquila, il delfino ed il merluzzo, Il papavero e la quercia, le foreste, i deserti, i fiumi, le montagne, gli oceani, liberi versi di una poesia, note corali di armonia, planetaria briciole di una divina immensità, percepiti frammenti di inconoscibile assoluto.
L’uomo con superba intelligenza, turba tutto.
carmelobriguglio1930@gmail.com
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