La
conoscenza delle molteplici manifestazioni vitali che sono state sviluppate nei
numerosi millenni che ci hanno preceduto, era impostata esclusivamente sulle
percezioni che gli organi di senso di tutte le razze animali ricevevano
dall’ambiente esterno.
La somma di
queste informazioni, nel caso specifico dell’umanità, alimentava la ridotta intelligenza umana, di fatto l'intelligenza istintuale, presente in tutti gli animali, e permetteva a questa di elaborare costruzioni conoscitive, anche se fantasiose
abbastanza valide.
Ancor di più
i numerosissimi talenti personali che infioravano le dette conoscenze
aggiungevano valori di tutto rispetto.
Molto indicativo il perspicace utilizzo dell'ombra proiettata da due obelischi utilizzata per la misurazione del meridiano terrestre ad opera di EUDOSSO, confermate da più recenti misurazioni con sofisticate strumentazioni.
Molto indicativo il perspicace utilizzo dell'ombra proiettata da due obelischi utilizzata per la misurazione del meridiano terrestre ad opera di EUDOSSO, confermate da più recenti misurazioni con sofisticate strumentazioni.
La
sconvolgente, sovvertitrice rivoluzione copernicana aggiungeva alle
manifestazioni conoscitive precedentemente dette, una grande libertà di
pensiero, che sovvertendo inaccettabili sconoscenze millenarie, liberava dalle
superbe pastoie e dalle ristrettezze improponibili geocentriche
ed ancora peggio antropocentriche le possibilità conoscitive.
Tutto il
suddetto patrimonio lo definirei, con tutta modestia, macro-conoscenza, cioè la
somma delle conoscenze necessarie per vivere adeguatamente nei vari sistemi
ambientali percepibili adeguatamente da tutte le razze animali.
Oggi con l’originario piccolo spiraglio aperto nelle
possibilità conoscitive dalla rivoluzione copernicana, è possibile estendere il
patrimonio intellettivo ad altre parti prima insospettate.
Imponenti
complessi tecnologici come il CERN e similari, ci fanno incamminare su un
percorso di imprevedibilità molto articolate e con cospicui allargamenti, ed
approfondimenti conoscitivi prima impossibili per la mancanza di adatte
strumentazioni, un insospettato, insospettabile micro-cosmo.
Se l’intelligenza
umana fosse anche 50 , 100 volte maggiore dell’attuale, sarebbe sempre lontana ed
insufficiente da una globalità conoscitiva sempre ridotta rispetto
all’immensità del conoscibile.
La
conoscenza globale ha acquisito quindi una diversità di articolazioni prima insospettabile
e l’apertura di una serie di piccole realtà, inesplorate ed inesplorabili che mobilitano l’immenso relativismo che ha
eliminato tutte le fantasticherie assolutistiche.
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