Da un po di
tempo soffermavo saltuariamente la mia attenzione sull’infinità della sequela
numerica che la comune aritmetica prospetta, quella che cioè partita dallo 0 portava inesorabilmente
all’infinito. Quanto detto generava in me disagi via, via più disturbanti. Per
una mia mal posta razionalità portavo questa numerazione su un percorso
utilizzante una retta euclidea. Il semplice spostamento della progressione
numerica dalla retta euclidea alla retta non euclidea rivoluzionava il tutto. I
numeri che partiti da zero seguivano il percorso non euclideo, semplicemente
tornavano allo zero, eliminando totalmente l’orrore dell’infinito.
Date le mie
limitatissime conoscenze, non mi risulta che grandi matematici abbiano preso in
considerazione la possibilità di adattare la matematica, che spazia nei calcoli
abituali per controlli di molta scientificità ad eventuali possibili
adattamenti alle moderne cognizioni relativistiche.
Le abituali
equazioni matematiche nella loro inflessibile logicità, possono conservare la
eccezionale validità che ne consente il rigore totalmente valido sul nostro
pianeta, se portate al di là della logica terrestre?
Da totale
inesperto, lontanissimo dalle meravigliose, articolate sottigliezze matematiche,
mi assalgono gravi dubbi. Chiedo semplicemente, umilmente aiuto ai grandi
matematici ammirati giustamente da tutta la classe intellettuale, se il mio
improvvido inappropriato dubbio può avere qualche giustificazione che riduca la
mia totale ignoranza della matematica e relativi ignoranti dubbi. Mi chiedo
semplicemente questo, se la matematica vigente su questo pianeta può essere sic
et simpliciter estrapolata in territorio extra terrestre.
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