Lunghe ed
approfondite riflessioni mi hanno confermato ciò che già da tempo mi aveva
profondamente turbato e cioè che l’antropocentrismo potrebbe essere annoverato tra i numerosi
disturbi psichiatrici che affliggono una parte della umanità, come la grave schizofrenia,
delirio paranoide ed altre patologie forse meno gravi come psicosi e vari
disturbi della personalità. L’antropocentrismo che mette superbamente l’uomo
all’ apice di una improponibile piramide, è un disturbo che colpisce prevalentemente
la classe colta o per essere più precisi la parte di questa classe
arrogantemente convinta di essere l’apice di quella piramide.
Le tre linee
guide che mi hanno sostenuto sono, il libero pensare che non può ammettere
assolutismi e che di questi ne ha addirittura orrore, la logica e la
razionalità inquadrate nell’ angolo visuale del relativismo, evidenziato
dettagliatamente e ripetutamente confermato da Einstein e successori.
Da un punto
di vista statistico potrei azzardare che soltanto una quota inferiore all’1%
della popolazione umana può essere variamente contagiata da questo grave stato
mentale su cui stiamo riflettendo. La grande quantità di umanità per modesta,
coscienziosa auto considerazione è immune da quella superba, ignorante
tracotanza che annebbia splendide evidenze e distrugge migliaia e migliaia di
pagine edite ed apprezzate.
Fondamentale
e prioritario fare una netta distinzione tra le leggi naturali che regolano
inflessibilmente e armonicamente tutto
quello che è al di là delle leggi umane, mentre queste ultime dobbiamo
correttamente considerarle variabili nel tempo e nelle varie parti della
società umana; queste ultime sono con evidenza incommensurabilmente distanti
dalle leggi della natura ed operano in campi totalmente diversi, pur non
dimenticando che anche l’umanità fa parte dei vari costituenti planetari.
Mi sento di
dire determinatamente che tutto quello che è naturale è degno di incontestabile
considerazione, non ha bisogno di ipocrite velature e sotterfugi che di fatto
ne sminuiscono ed annullano la mirabile eccellenza che li permea e li connette
alla totalità delle rete planetaria.
Questa
reciproca relazione tra le leggi naturali e la variabile attività delle varie
sezioni comprese nella quota umana dovrebbe avere come obiettivo l’obbligatorio, ecologico
equilibrio.
Ad esempio
l’evacuazione delle feci e delle urine, sono immediati segni di vita e di
vitalità, solo nei cimiteri queste naturali manifestazioni non esistono; di
conseguenza non arricciamo sdegnosamente il naso di fronte a fatti
semplicemente naturali. Le nudità presenti nelle sculture e nei dipinti, sono
ovvi segni che riproducono artisticamente le pregnanti naturalità. Personali
segni di privacy e pudore meritano il dovuto rispetto.
È difficilmente
prevedibile, che l’antropocentrismo possa trovare una umana consapevolezza che
corregga quell’ ignorante superbia, contagiante
quella parte di umanità che si fortifica nella personale eccellenza.
Quanti secoli saranno necessari per ridurre la tracotanza che annebbia quelle
menti che vengono fortificate da gretti valori abbondantemente distribuiti da
chi ha mezzi e possibilità economiche per inquinare i liberi comportamenti
della maggior parte della popolazione mondiale? Forse le forze della natura
tendenzialmente orientate all’ equilibrio, costringeranno gli arroganti
ignoranti a ridimensionare la modesta intelligenza umana che è stata ed è sopravvalutata
da quei pochi che si sentono autorizzati a stare all’apice della piramide. Il
deciso intervento equilibratore della naturalità purtroppo si estenderà anche
al resto incolpevole della umanità. Questo ci consiglia pragmaticamente a
contrastare con impegno, per generale convenienza, quel tracotante
comportamento che satura l’antropocentrismo.
UN ANEDDOTO:
Difficile
per la mente di Agostino far entrare la trinità nel monoteismo come gli ha
dimostrato il bambino sulla battigia.
UNA FAVOLA:
La rana non
raggiungerà la mole del bue anche gonfiandosi al massimo.
UNA CONCRETEZZA:
Due comuni
manufatti, una cisterna ed un secchio, anche usando intraprendenti furbizie, impossibile fra
entrare il contenuto della cisterna nel secchio.
molto gradite osservazioni e critiche su quanto pubblicato.
Data la particolare importanza
di quanto in estrema necessaria sintesi è stato esposto, ritengo
particolarmente necessarie articolate, interconnesse critiche.
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