L’umanità ha
il dovere di rendersi conto che è solo una parte di tutto il complesso della
realtà terrestre si vanta d’avere il dono della razionalità (nessuno lo mette in dubbio) ha il preciso
compito di usarlo tenendo conto del contesto totale terrestre; non distruggere,
sfruttare insensatamente un equilibrio naturale che ha regolato la vita della
terra fina dalla nascita e nel corso dell’evoluzione e questo sia in
considerazione dell’interesse immediato che delle generazioni che verranno. Il
tanto decantato amore, decantato a parole ma di fatto tradito, deve essere
rivolto anche agli esseri viventi, nostri compagni di viaggio, ed alla fisicità
che rende possibile la vita umana e l’amore che vivifica. Per amore, proprio
per amore bisogna ridurre quel disequilibrio causato dalla superba supremazia
umana; l’era antropocentrica come è stata chiamata(dal premio Nobel Paul
Crutzen), aggravata, denaturata, disumanizzata dall’”ecumene tecnologico”
(secondo la definizione del filosofo Hans Jonas, la quale presuppone un
rigoroso principio di responsabilità, un’etica per la civiltà tecnologica), in
cui gli oggetti tecnologici assumono valore assoluto rispetto al valore delle
risorse naturali necessarie alla produzione, non potrà portare nel futuro (i
segnali sono già chiaramente visibili) che a colossali disastri. I tentativi
sono blandi, poco efficienti sono soltanto pannicelli caldi che non curano le
cause della malattia.
Nel contesto
suddetto bisogna inserire l’evidente osservazione che le risorse terrestri non
potranno adeguarsi equamente, proprio così, in contraddizione con quelli che
sono i diritti della persona, le disparità saranno ancora più colossali di
quanto non lo siano in atto. Non si può essere di fatto liberi e non si ha la
possibilità della fruizione dei mezzi adeguati alla propria libertà teorica.
Nessuna “civiltà”, nessuna nazione può arrogarsi il diritto di ergersi a guida,
a gendarme dell’intera umanità perché questo insulta, nel profondo, il
restante; qualsiasi ricchezza, qualsiasi arrogante supremazia è anche un danno
materiale, una criminale ruberia nei confronti di quelli che non hanno la
possibilità di competere, di contrastare, di giusto contenimento. L’ignominia
verso l’intera umanità è resa ancora più grave quando si cerca di imporre
“l’alta missione” con la più eclatante manifestazione di tutte le violenze,
sopraffazioni e sfruttamento, l’uso criminalmente disumano della forza della
guerra, qualsiasi tipo di guerra distruttrice della vita e della dignità di
tante persone, oltre ai danni materiali ed all’incosciente inquinamento
ecologico. La mediazione, la lunga diuturna azione di contatti, trattative
diplomatiche, di vero dialogo condotto su base paritaria, di una ricerca di
equilibrio tra le parti, di tuta un’azione di pace e di pacificazione tra
opposti interessi e diverse visioni di una realtà, non vengono sufficientemente
praticati. Deve esserci qualcosa di sbagliato, di grossolanamente incoerente
nelle leggi economiche che regolano da qualche secolo a questa parte la
produzione e la distribuzione dei beni materiali, la ricchezza di una nazione
ed il rapporto con la ricchezza delle altre; il dato di fatto che è
all’osservazione di tutti è la grande disparità esistente tra quei pochi che
possiedono intollerabilmente, criminalmente beni economici notevolissimi e la
stragrande maggioranza delle persone che combattono con l’indigenza, la grave
povertà o peggio, sia all’interno delle nazioni che nell’equilibrio tra esse.
Le religioni
pervadono tutto l’arco di interessi umani dai più nobili ai più meschini e
criminali. Non può esistere nessuna conoscenza, su un piano di razionalità
umana, dell’ente supremo che per sua natura è onnipotente ed eterno e pertanto
travalica incommensurabilmente le possibilità conoscitive umane. Qualsiasi idea
possiamo farci di Dio è sempre un’idea parziale, ridottissima, antropomorfa,
sicuramente sbagliata e lontanissima dal vero; tutte le rivelazioni
illuminazioni che pullulano su tutto il globo sono solo costruzioni miseramente
umane, spessissimo puntelli di interessi superbi e egoistici….continua
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