Nella
complessità e nelle tragedie della contemporaneità potrebbe essere considerato inopportuno
riconsiderare quella parte dell’inno nazionale della Germania che pone i
tedeschi sopra tutti gli altri popoli del mondo (Uber alles in der Welt). Si fa
strada una riflessione apparentemente insignificante ma che nelle concretezze
delle quotidianità rivela le cause drammatiche che connotano gravissime
ignominie, fra queste bisognerebbe aggiungere la industrializzazione della prostituzione ignominiosamente istituzionalizzata ed operante in molte città tedesche. La tracotanza di quelle nazioni che si vogliono considerare di
essere parte di una sommità piramidale allontana per la massima parte della
popolazione mondiale le aspettative per un dinamico equilibrio.
Inequivocabilmente
confermata la dolorosa convinzione che non si raggiungerà l’auspicabile
dinamica compartecipazione dei componenti biologici e fisici planetari per
numerosi secoli ancora. Molti magniloquenti discorsi purtroppo saranno
zuccherini che non elimineranno i veleni che pragmaticamente sono diffusi su
tutte le superfici e profondità planetarie. È possibile avanzare una speranza che potrebbe
fare iniziare la realizzazione di un percorso idealizzato che presuppone una
pregante consapevolezza per una sufficiente percentuale di essere umani.
Persone che abbiano l’ardire di inserire nei propri pensieri e nelle proprie
operatività le utopie di cui sopra.
Le idealità
elaborate dai confinati di Ventotene potevano essere accettate come fase provvisoria di un elevato percorso
per una importanza valevole solo in quel drammatico periodo storico. Se non ci
rende conto che questo pianeta costituisce e dimostra una unità costitutiva è
perfettamente inconcludente sviluppare convinzioni che saranno sempre parziali
e drasticamente improponibili per una stupefacente luminosissima realtà che
abbracci questo piccolo meraviglioso pianeta su cui abbiamo la fortuna di poter
vivere. Concretamente non dobbiamo dimenticare che la nostra terra non è un
pezzo di roccia fossile come la vicina luna, ma una complessità
equilibratamente operativa nella totalità dei componenti biologici e fisici e
pertanto soggetta a tutte le numerose vicissitudini della quotidianità.
Purtroppo
c’è quella parte nettamente minoritaria dell’umanità che arrogantemente ricopre
il piramidale apice dell’intelligenza, della così detta cultura, della
meritocrazia, dei numerosissimi premi elargiti doviziosamente a personaggi esperti
in limitati,settoriali visioni che valorizzano aspetti ininfluenti per un
doveroso progredire conoscitivo, non che del potere più biego e gretto legato
alla acquisizione di notevole possesso economico. La restante grandissima
percentuale, praticamente amorfa DEVE servire ad alimentare, consolidare
l’ignorante auto considerazione di quei pochi.
L’UMANITA’
E’ SOLTANTO UNA PARTE DI QUESTO
PIANETA. NESSUN’ALTRA RAZZA ANIMALE HA DETERMINATO MORTI E DISTRUZIONI COME
QUELLI COMPIUTI DALL’INTELLIGENZA UMANA.
La miriade di ignominie e disastri annullano
improponibili, superbi ed ignoranti comportamenti. Gli espedienti messi in
campo dalla società umana possiamo considerarli, patetici tentativi per ridurre
la dolorosa constatazione della umana tracotanza. Dolorosa, deprimente spesso
angosciante la personale constatazione di essere un componente di questa
ignorante e superba umanità.
Veramente sorprendenti
le dichiarazioni che ha espresso Sergio Marchionne nell’intervista pubblicata
su Rai news24 il 27 agosto 2016. “ I mercati senza morale non possono creare
società equa. Creare le condizioni per un cambiamento virtuoso è la vera
sfida del nostro tempo per ricostruire economie efficienti ed eque,
separate ma interconnesse”.Un compendio su rai news 24 esplicita criteri
operativi da osservare con grande attenzione e rispetto: "C'e' un limite oltre il quale il profitto
diventa avidità ".
Inutili,
controproducenti etichette, bandierine
issate per valorizzare, magnificare comportamenti accettabili però
costantemente limitati, confinati in ambiti ristrettissimi,totalmente ininfluenti
in ambito planetario. Un ambito che
espande e approfondisce il profondo tessuto connettivo, la rete relazionale che
unifica, armonizza naturalmente biologia e fisicità di questo pianeta.
Soltanto se
ci si rende conto della totale insignificanza di questo affascinante pianeta, evidente
somma delle insignificanze biologiche e fisiche coincidenti con la
insignificanza della galassia di cui siamo parte, solo su questa base si potrà
dare inizio alle ideali aspettative di una planetaria magnificenza che potrà
realizzarsi anche se parzialmente, certamente non prima di alcuni dei secoli a
venire, ma sperabilmente prima del termine conclusivo dei cinque miliardi di
anni di vita previsti per la nostra dimora.
Ad ogni buon
conto confermo quanto precedentemente scritto in data 18 04 16 cioè al termine della mia vita, i miei resti non dovranno
passare da alcun luogo di culto e non subire alcun tipo di inutili esequie.
Desidero essere cremato e che le mie ceneri disperse secondo le normative
vigenti. Né pianti, né preghiere, nessun segno ma che passino inosservate. Quanto
testé scritto gradirei che fosse considerato semplice prefazione per una
grandissima serie di deduzioni e riflessioni che ogni essere umano in libertà
di pensiero e ineliminabile dignità ritiene opportuno sviluppare ed attuare.
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