Così come detto precedentemente per cercare di ridurre l'imperante maschilismo nelle strutture gerarchiche vaticane confermiamo la nostra opinione di un'immissione consistente di elementi femminili nelle più alte strutture decisionali vaticane a cominciare dal conclave.
Oggi non è più ammissibile la stucchevole presenza maschile esclusiva, sicuramente totalitaria.
L'esclusione del pensiero della parte femminile dell'umanità è un grave insulto all'equilibrio intellettuale e squilibra gravemente la composizione delle varie strutture decisionali.
Considerazioni paritarie sui due generi sono estensibili a tutta l'umanità,conseguentemente ogni essere umano può affermare che nessun altro ha maggiore dignità e diritti di ogni singolo componente.
Le considerazioni precedenti confermano che anche organizzazioni come quella vaticana non ha, nel relativismo generale e nel relativismo tempo-spaziale, che contraddistingue la nostra presenza, alcuna preminenza su tutte le altre umane organizzazioni.
Non bisogna dimenticare che il cristianesimo, con tutte le sue varie divisioni, coinvolge soltanto una minoranza delle persone che abitano questo mondo.
I presunti interventi extra umani di cui è sovraccarica la bibbia non hanno nessuna funzione determinante che possa coinvolgere la totalità dell'umanità.
Non dimentichiamo che la bibbia è stata scritta nel periodo in cui imperava il geocentrismo e l'uomo si considerava il re dell'universo.
Della bibbia apprezziamo alcune parti artisticamente molto importanti mentre dobbiamo prendere in critica considerazione avvenimenti storici di quell'epoca ( così come avvenimenti storici presenti vengono trattati e giudicati secondo i diversi punti di vista di chi li tratta ).
Il raccontino della genesi che ci descrive come nostri progenitori due balordi che disubbidiscono all'ordine divino (?) di non mangiare il frutto proibito e con ciò creano il male assoluto, che necessita un intervento altrettanto assoluto per essere annullato.
Da questa semplicistica considerazione nasce il cristianesimo, cioè la necessità che vi sia un mezzosangue, metà uomo da parte femminile, e metà Dio da parte maschile (come avrebbe potuto essere altrimenti?), che col suo sacrificio contrasti il male assoluto creato dai nostri progenitori, in un male relativo, emendabile, con relativa facilità.
Al tempo in cui è stata scritta la bibbia, il sacrificio di esseri viventi, sia animali che umani, era considerato il mezzo migliore per avvicinarsi alla divinità e stimolare il perdono degli eventuali crimini commessi.
Questa eventualità molto diffusa all'epoca della crocifissione di Cristo ha dato vigore al ridimensionamento del male assoluto che era stato perpetrato dai nostri presunti progenitori.
Su questi fatti molto discutibili nel corso dei secoli successivi si sono compiuti riunioni di esperti, e ripetuti concili, per dare una certa consistenza di veridicità a quei fatti inverosimili ed inaccettabili narrati nel libro della genesi e per creare un alone di umana logica su fatti che di logica non ne avevano nemmeno un briciolo.
Come già detto nel mio "deep evolution" (2011 ) "le fedi non aggiungono nulla al naturale impulso religioso, intimo e personale che ognuno di noi sente di possedere" e per maggiore chiarezza possiamo aggiungere che tutte le religioni organizzate e strutturate non hanno niente a che vedere con l'eterno; cercano di congiungere impunemente l'imperante e costante relativismo temporale e materiale con l'assoluto.
Queste considerazioni nate dalla limitata intelligenza umana potrebbero essere modificate col miglioramento quantitativo e qualitativo delle conoscenze anche se sempre limitate e provvisorie; la realtà totale (?) è sempre lontanissima da tutti gli studi conoscitivi dell'intera umanità anche se coordinati e interattivi tra di loro.
Questa considerazione ci obbliga a ridurre notevolmente il grado di superbia ed arroganza umana, sia dei singoli che generalizzata, che viene alimentata da studi teorici e pratici diffusi costantemente con i vari mezzi, che oggi la tecnica mette a disposizione dei potenti.
Quanto detto deve essere considerato un modesto e sommesso invito per cercare di risolvere prioritariamente i gravissimi problemi che l'umanità affronta quotidianamente; evitare pertanto di assolutizzare la conoscenza su problemi che non troveranno mai una completa e corretta soluzione.
Non dimenticare mai che i veri problemi sono quelli della quotidianità più drammatica che coinvolge totalitariamente sia la parte umana che quella biologica e fisico chimica del pianta; questo non è proprietà esclusiva dell'umanità, ma è un unico meraviglioso complesso di bellezza ed equilibrio di tutti i componenti, così come mettono in luce i principi dell'ecologia.
Pertanto l'uomo non ha il diritto superbo ed arrogante di considerarsi il padrone di tutto.
Deve semplicemente rendersi conto della propria insignificanza sul pianeta che abitiamo e l'insignificanza di questo pianeta nel contesto della galassia.
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