Tutte le
preghiere, le lodi , i riti, gli eventuali personali sacrifici che si possono
praticare, ovviamente, non aggiungono nulla alla maestà divina ed al
riconoscimento della sua onnipotenza; sono manifestazioni umane che vengono
promosse al fine di incrementare e consolidare interessi di coloro che fanno il
buono e il cattivo tempo, manifestazioni di cui la divinità non ha certo bisogno.
Cosa pensare di tutto l’empireo cattolico con tutte le varie suddivisioni
angeliche, con i santi, servi di Dio gerarchie burocratiche, non dimenticando i
vari diavoli con le angosce che generano; il medioevo cristiano in particolare
ci trasmette immagini di paura e assurda cattiveria. Sempre terribili i
messaggi che provengono da altre religioni, da altri integralismi, messaggi di
una disumanità che rende drammaticamente incomprensibile le posizioni e l’integrità
razionale di un enorme numero, dolorosamente troppo grande di esseri umani che
non riescono a svincolarsi da una credulità che ci intristisce, una credulità
che si basa su concetti che crollerebbero al vivificante soffio di una semplice
ma rigorosa disanima accettata con onestà intellettuale, elasticamente,
dinamicamente vivace. Non è mai stato facile o efficacemente possibile
contrastare l’enorme influenza negativa della coalizione che amalgama
perversamente i vari poteri, che artatamente innalza l’immagine fasulla di
tante così dette autorità sempre contornate da notevoli beni materiali; la vera
autorità, che sarebbe più corretto chiamare autorevolezza, rifugge dalla
superbia più o meno velata e si ammanta di una semplice umiltà che esprime l’intima
convinzione della propria limitatezza umana e si considera alla pari di altri
miliardi di umani. Ammiriamo e stimiamo, senza enfatizzare, le doti positive di
quelle persone, poche purtroppo, che con abnegazione, sacrificio, elasticamente
critica intelligenza, si adoperano veramente a incrementare gli essenziali
grandi valori che costituiscono il caratterizzante e autentico patrimonio dell’umanità.
Disertiamo le adunate oceaniche, i grandi raduni politici e religiosi,
tentativo di plagio ascoltiamo severamente critici certi inviti ed esortazioni
che vogliono far perdere di vista precisi fatti concreti, priorità non
rimandabili; costruiamo singolarmente, personalmente, con orgoglio mitigato da
umiltà, il maestoso edificio della nostra intima dignità, non dimenticando di
adattare e inserire l’edificio nella composita realtà di questo pianeta, da
armonizzare con la realtà dell’universo. Irrealizzabile sogno- pura follia-
visionaria utopia. Fin dalla notte dei tempi ogni gruppo umano, ogni etnia, in
qualsiasi parte di questo mondo vivesse si creava dei segni, dei simboli che li
identificassero e li distinguessero
dagli altri; Questa attività si è tramandata ininterrottamente fino ai nostri
giorni. Il simbolo, il logo, il marchio, la bandiera invadono tutta l’attività
umana, da quella più commerciale e di mercato alla più alta espressione di
religioni e ideologie. Sono numerosissimi i simboli che si presentano, anche se
facciamo una stringata carrellata storica; le aquile romane, le insegne di
Mithra, il fascio, la svastica, i segni dei partiti politici, il toro e l’orsa
della borsa il cavallino rampante della Ferrari e si potrebbe continuare per
diverse migliaia ancora. Ogni simbolo,
ogni segno richiama un’attenzione ben precisa a cui si dovrebbe attribuire
importanza notevole per una chiara identificazione e per un approccio ben efficiente
verso il gruppo che si presenta con quella immagine; tutto perfettamente
accettabile se applicato all’attività commerciale. Quando la si applica ad una
ideologia che voglia essere altamente rappresentativa si cominciamo a
verificare effetti negativi. Il voler enfatizzare, evidenziare i meriti che il
simbolo ha accumulato, dimenticando volutamente i vari demeriti che sicuramente
ne sono stati il contorno, non è degno di uomini che dovrebbero cercare, come
tutti, la verità e la giustizia, la dignità propria e degli altri che
dovrebbero arricchire le doti intellettive non impoverirle e mortificarle con
atteggiamenti che possono essere accettati da una minoranza, indirizzata a
sentirsi unica illuminata in un mondo che vive nelle tenebre. Si possono avere
alti nobilissimi ideali al di fuori da qualsiasi organizzazione religiosa,
santi “laici”; qualche nome di esemplare umanità: Gandhi, Dunant, Schweitzer,
R. Menchù. Al contrario grandi, grandissimi santi possono esprimere concetti,
mentalità impossibili da condividere (v. 1°S.Pietro 2,13 e s.-2° S. Pietro 3, 1
e seg - Paolo ai Romani 13, 1 e s. - Paolo 1° Corinzi 7,4…). Per molti motivi,
non ultimo quello dell’opportunità sarebbe il caso di non parlare di radici
cristiane dell’Europa; le radici cristiane troppo spesso hanno fatto
germogliare e crescere tante male piante
e tante impronte da accettare e ammirare. Non sono certo ricordi da far
affiorare quelli legati alle crociate, al trapianto di radici cristiane in
centro e sudamerica con la disumana e ignobile evangelizzazione a danno delle civiltà pre colombiane; il
potere temporale di quei papi che hanno preferito la spada alla carità e la
terroristica azione dell’inquisizione che ipocritamente metteva nelle mani
della giustizia profana la vita dei numerosissimi inquisiti. Lasciamo perdere
per carità cristiana!
molto gradite osservazioni e critiche su quanto pubblicato.
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