Tratto da "equinozio d'autunno" Edas 2004 pag 41 e seguenti
Le religioni
hanno importanza fondamentale nel determinismo di certo status mentale e
sociale; spesso si liquida l’argomento osservando che il problema riguarda la
coscienza del singolo, la sua piena libertà di giudizio e l’insindacabile
accettazione di una fede. Modo di pensare perfettamente accettabile ma che
minimizza il doveroso impegno che ognuno di noi ha per cercare di capire, per
distinguere, tra il giusto ed il non corretto; è un comportamento da struzzo
per evitare fastidiose esposizioni e giudizi sgradevoli. Purtroppo tra l’anelito
religioso ed il rapporto con l’essere supremo si inseriscono i vari
intermediari che cercano di orientare secondo il loro “ispirato” giudizio l’evidente
impulso umano verso una connaturata esigenza di chiara conoscenza che travalica
le ridotte possibilità personali. Quanto è profondamente negativa l’interferenza
di quella grande quantità di persone che costituiscono potentissime gerarchie
che, nelle più importanti e diffuse religioni, guidano praticamente non
contraddette, notevoli aspetti della vita intima e del comportamento sociale di
grandi masse umane? Le certezze che cercano di infondere quanto si possono
considerare giustamente condivisibili?Quanto sono vere le verità di cui si
considerano depositari? Le verità spesso in contrasto insanabile con altre
verità vetustamente incontrollabili,
senza coerenza con successive, elementari acquisizioni, prima nemmeno
ipotizzabili, possono essere accettate solo per fede? Che valore e quale
significato attribuire a certe manifestazioni religiose spontanee o organizzate
con tecniche di grande spettacolarità? Un evento religioso che diventa
spettacolo religioso, anche per la cercata e smaccata risonanza mediatica,
quanta religiosità conserva? Queste poche e semplici osservazioni e
considerazioni possono essere sufficienti per renderci conto delle grandi
influenze ad altissima quota di negatività che ogni religione, e tutte le
religioni nel loro complesso, determinano; è veramente eroico il duro e
difficile cammino che l‘umanità, umilmente, passo dopo passo deve tentare di
compiere per scrollarsi di dosso tutta l’ancestrale e consolidata ignoranza, l’enorme
carico di sfruttamento, sopraffazione , condizionamenti che la “guida”
interessata di tanti “ pastori” esercita sul gregge. Oltraggio continuato all’elementare
senso di giustizia che pervade ognuno di noi; “ Beati quelli che hanno fame e
sete di giustizia ….il resto vi sarà dato in sovrappiù”. Il parere degli
esperti di religione viene espresso senza che si tenga conto della mancanza di
un elemento fondamentale come può essere la giusta ed irrinunciabile libertà di
giudizio; i pareri esprimono una concordanza o discordanza con l’ortodossia di
cui si sentono depositari, ortodossia che per loro ha valore assoluto. Non si
rendono conto o non vogliono ammettere che la base dell’ortodossia possa essere
non corretta e non accettabile. Di fatto le basi di qualsiasi ortodossia sono
ritenute validissime soltanto da una parte, piccola o grande che possa essere,
mentre il resto trova giusti argomenti per non accettarle. Certezze
indiscutibili sono un insulto alla, anche più modesta intelligenza umana,
fondamentale dono divino. Nel campo del pensiero, anche nelle sue formulazioni
più geniali, non si possono dare soluzioni e certezze valide sempre per tutti. Chiunque
esprime e propone certezze assolute è sicuramente un millantatore; tutto è meravigliosamente
relativo e discutibile. Discutiamone. Riflettiamo e cerchiamo solide
fondazioni, un sostanziale punto di partenza. Quando si parla di religioni, e
di cristianesimo in particolare ci si riferisce alle costruzioni teologiche che
si sono susseguite nei precedenti millenni. Il cristianesimo parte- tralasciamo
la base biblica- dal dato di fatto della presenza vitale, fisica su questo
angolo di universo del Cristo considerato Uomo-Dio. L’idea fideistico teologica
del cristianesimo attuale è la risultante di una problematica che attraverso i
vari concili e le idee dei grandi santi-teologi è stata sistematizzata con i numerosi
ed articolati contributi, con tutte le esegesi; possiamo aggiungere tutti gli apporti
culturali esterni ma sostanzialmente nutriti ed amplificati dall’accettazione
di quello che è considerato un fatto preciso e cioè il riconoscimento del
Cristo come Uomo-Dio. In quest’ottica c’è una grande concordanza, non ostante
le innumerevoli diatribe, scismi ed eresie. Ci chiediamo se queste costruzioni
di un pensiero e di una pratica attività religiosa possiedano una base, un
preciso fondamento di altissima accettabilità; questo grattacielo che svetta
verso l’alto che fondazioni ha e su quale terreno queste fondazioni sono
impiantate….Continua
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