Penoso
utilizzo di esaltanti imprese nazionalistiche. L’accrescimento della
conoscenza, il suo approfondimento, la sua espansione sono da attribuire
all’intera umanità. Considero meschino e riduttivo attribuire a una piccola
comunità nazionalistica il costante impegno di una umanità che si sminuisce in
gretti perimetri. Il fattivo impegno umano non coscritto in limiti
improponibili è la espressione di quella umanità compresa nei naturali limiti tra
la consapevole insignificanza e la superba vanagloria che non riesce a
percepire quella naturale fattiva evidenza.
“Tutto ciò che stiamo apprendendo ci
spinge verso una nuova posizione scientifica per quel che riguarda il nostro
posto nell’universo, che si discosta sia dal principio copernicano sia da
quello antropico. Lo potremmo chiamare principio cosmo caotico, dove cosmo è da
intendersi nell’eccezione originale greca di kòsmos, cioè “ordine” : siamo
stretti tra ordine e caos.”
“Ritengo improbabile che l’uomo sia
il centro dell’universo, in senso sia astrofisico che metafisico. Ma ciò non
esclude che la traiettoria seguita dalla vita per emergere e prosperare nel
nostro caso possa presentare elementi inconsueti.”
Quelle riflessioni
espresse da Caleb Scharf sono alcune delle numerose aperture su quello che indica
concrete riflessioni tra un passato di miliardi di anni e un altrettanto lungo
futuro. Precise deduzioni tratte da osservazioni accuratamente condotte.
Considerazioni
tratte dal suo interessantissimo ”Complesso di Copernico”. Come già
precedentemente specificato Caleb Scharf è il direttore dell’ Astrobiology
Center della prestigiosa Columbia University.
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