Relativisticamente,
drasticamente restando in questi ambiti possiamo dire che sono tre le
caratteristiche fondamentali possedute dal genere umano. Per cominciare riflettiamo
sul dato di fatto che caratterizza quell’eclatante dote umana che è il libero
pensare; questo non può essere limitato da costruzioni legali o vincoli vari.
Il libero pensiero ha orrore di improponibili assolutismi, di suadenti
elucubrazioni messe in campo da personaggi che si auto considerano super
intelligenti e con notevoli doti culturali. A seguire l’importante
relativistica dote dell’umana logica con quel preciso determinato filo che la
guida nel vivaio di acquisizioni esperienziali molto complesse e spesso
discordanti. Per finire la sempre relativistica razionalità obbligata a
cercare, determinare i perimetri in cui opera il costante impegno per
connettere i numerosi dettagli che costituiscono le immensità passate e
presenti dell’enorme patrimonio conoscitivo.
È evidente
che l’umanità è una parte di tutto il complesso biologico e fisico di questo
pianeta. La presenza, l’attività umana, abbastanza recentemente ha assunto
proporzioni inimmaginabili qualche millenni fa, quando l’aberrante convinzione di uomo re dell’universo
poteva essere sostenuta dalla sconoscenza di fatti concreti. Le caratteristiche
fondamentali di cui sopra sono soltanto una parte anche se di enorme prevalenza
del corredo cognitivo umano. Conseguentemente possiamo sommare alle
caratteristiche fondamentali i cosiddetti talenti che mobilitano la vita dei
singoli esseri umani. Quanto detto non può, non deve essere una gretta
gerarchia che annulla gli intrinseci valori di tutto quello che al di sotto
dell’apice gerarchico. Non un‘improponibile, inaccettabile piramide ma un eccelso
tessuto connettivo, una strabiliante rete che coinvolge tutti i componenti
biologici e fisici di questo pianeta, una univoca dignità; una dignità che
armonizza nelle specifiche essenzialità ed operatività i singoli componenti del
planetario tutto.
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