Le immense costruzioni
mentali delle luminose elite intellettuali abbagliano altissime percentuali di
piccole, insulse persone. Quelle tracotanti personalità non si rendono conto di
fare parte di quel naturale tessuto connettivo che coinvolge l’esistente
terrestre, biologico e fisico. Non una burocratica, improponibile gerarchia, ma
un’armonica, correlata e interconnessa paritaria rete in cui ogni singolo
componente ha una precisa, validissima funzione nell’armonico coinvolgimento di
ogni componente. Ho azzardato più volte un personale sbilanciamento per
esprimere quanto detto sopra. A parer mio è di estrema importanza il renderci
conto che siamo, come esseri umani soltanto una parte di quella rete di
interconnessioni; soltanto una parte, purtroppo la peggiore tra le razzi
animali superiori; una umanità che da parecchi millenni ha prodotto disastri e
ignominie. Le razze animali che utilizzano l’intelligenza istintuale pur nelle
naturali ovvie difficoltà vivono la loro naturalità nella correlata
operatività. Il personale consapevole coinvolgimento limita queste riflessioni
che potrebbero spingersi dolorosamente molto al di là di quanto detto. La
quotidianità, l’immenso numero delle operatività della società umana sono tuttora
costantemente pervase dalla ignoranza e conseguente superbia geocentrica.
Questa quasi sempre amplificata dalle improponibili, inaccettabili convinzioni
religiose che continuamente inquinavano e inquinano la modesta intelligenza
umana. I complessi religiosi sono dolorosamente presenti nelle super lodate
intelligenze che mietono una infinità di consensi ed eclatanti apprezzamenti. L’unica
vera rivoluzione, quella copernicana in tutti i suddetti personaggi non ha
nemmeno scalfito quella superbia geocentrica che poneva l’uomo come re di un
piccolo misero universo, degno, intriso di amore divino, un amore costruito su
dati di fatto inconsistenti che contemporaneamente riducono o annullano una
eterna immensità. Le operatività della società umana, la millantata importanza
non rendono possibile la consapevolezza, l’indiscutibile necessaria consapevolezza
che l’umanità è soltanto una parte della totalità planetaria, di quella
strabiliante rete naturale di armoniche interconnessioni tra parte biologica e parte
fisica. Le gerarchie operative nelle varie etnie umane dovrebbero essere
considerate un grave insulto dell’umanità verso la strabiliante armonia
planetaria pur nelle numerose e spesso drammatiche manifestazioni dell’intera
vitale operatività del pianeta. Una semplice, non semplicistica considerazione
ci fa considerare gli aberranti comportamenti dell’umano oggi, come eredi di un
passato che non tenta di considerare, opportunamente criticare quello che
logicamente, razionalmente, umilmente dovrebbe essere criticato alla luce delle
passate esperienze.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento