C’è una
distanza immensa, incalcolabile tra il complesso delle leggi che promanano
dalle attività umane e quelle naturali. Le prime codificate in ponderosi volumi
suddividono le attività e relative
responsabilità umane e le evidenziano nei codici penali, civili e relative
conduzioni procedurali; sono di variabilità e validità limitate nel tempo e
nello spazio, per di più pervase arrogantemente da intollerabile
antropocentrismo. Le leggi naturali al contrario sono valide sempre ed ovunque.
Le possibilità conoscitive dell’umanità sono ben poca cosa rispetto alle
immensità di cui è parte il nostro piccolo pianeta. Gli approfondimenti e gli
allargamenti conoscitivi in cui sono impegnati numerosi ricercatori di
concretezze incrementano la quota conoscitiva al massimo delle possibilità
offerte da quel costante lavorio investigativo umano. Purtroppo,
consapevolmente dobbiamo ammettere che il detto impegno potrà allargare di poco
le conoscenze sviluppate dall’umanità; il divario rimane incommensurabile,
constatazione di consapevole umiltà.
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