C’è un
motto, un invito che ha animato la grecità classica. Il ben noto e apprezzato conosci te stesso. Ancora oggi penso sia
possibile riconoscerne una ottima validità. Avvicinandoci a tempi più recenti,
ribalza subito alla coinvolgente attenzione il motto della scuola medica
salernitana con il naturale invito, la pressante attenzione che dichiara con
ovvia naturalezza observatio et ratio, cioè
la necessità, la pressante necessità di osservare attentamente, profondamente
le possibilità conoscitive che devono illuminare quei determinati
interessamenti che orientano le nostre ricerche. Intuitivamente si è già capito
che quell’invito non può essere orientato esclusivamente per la pratica medica,
la conoscenza della malattia e delle possibili cure ma si può facilmente e
determinatamente estendere alla ricerca delle cause e conseguenti riflessioni
che coinvolgono la totalità indagatrice che partendo dal riconoscimento degli
effetti immediati si estende a tutta l’attività razionale ed emotiva delle più
alte attività umane. A parer mio questo allargamento è di una immensità
strabiliante che un luminoso percorso che può essere adottato per un numeroso
numero di ricerche conoscitive e conseguenti efficienti deduzioni. Una
esaltante linea guida che non può temere contraddizioni. Lotta senza quartiere
alle superficialità e alle soluzioni affrettate.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento