.....Si deve
considerare di estrema evidenza che le leggi naturali sono chiaramente e
esclusivamente create per una naturale operatività, valide senza dubbio per
tutto l’esistente su questo pianeta; altrove potrebbero avere variabilità
diverse. La riproduzione degli animali superiori si concretizza nella naturale
unione del gamete maschile con quello femminile. Questa non è una eventualità
esclusiva per le quotidiane operatività biologiche, ma rende operativo un
immenso progetto che coinvolge le razze animali superiori. Nel caso specifico
costruzioni teologiche artificiose alterano e sminuiscono l’importanza delle
leggi naturali, segno inequivocabile della perfezione di queste. Teologicamente
improponibile, inaccettabile l’incoerenza, la tracotanza, l’operatività di un
messaggero angelico che predisponga l’operatività sessuale di una vergine ad
una fecondazione che non tiene conto delle
leggi disposte dalla Eterna Immensità. Purtroppo simili fantasie sono
state presenti in costruzioni pragmaticamente proposte nelle varie culture
operanti nell’ignoranza geo-antropocentrica. Non c’è niente di più naturale e
totalmente accettabile della fecondazione di un gamete femminile operato da un
atto da sempre attuato dalla corrispondente naturalistica operatività
dell’altro sesso, Quella fantasiosa visitazione, produce un essere ambiguamente
ibrido. Se l’Eterna Immensità ha creato delle leggi è impossibile razionalmente
e teologicamente pensare che debbano essere messe in atto procedure che
modifichino o annullino le eterne leggi. È stato già detto chiaramente che vi è
una immensa distanza tra le leggi della naturalità costantemente operanti fin
dalle manifestazioni cosmologiche e le leggi
costruite dalla società umana, la cui validità è indubbiamente molto
ridotta e facilmente variabile in tempi e luoghi diversi. È enfaticamente
ambiguo attribuire valori e validità a enfatiche dichiarazioni universalistiche
che non hanno, non possono avere valori allargati e approfonditi da
elucubrazioni di personalità che non si rendono conto della insignificanza di
cui è pervaso il nostro pianeta. Insignificanza estensibile alla galassia di cui
siamo parte; questa è un frammento dell’ immensità cosmica.
Gli esperti hanno calcolato che la vita del
sole, la stella da cui dipendiamo totalmente ha una durata prevista in cinque
miliardi di anni. Per noi quasi una eternità, un breve soffio dell’immenso
quadro della fluttuazione quantistica
Non posso
ammettere che ci sia un qualunque essere umano che abbia più valore e dignità
di me e paritariamente non posso considerarmi maggiormente pieno di valore e
dignità rispetto qualsiasi altro componente planetario. Un armonico bellissimo
tessuto, una stupenda rete interconnettiva coinvolge i componenti biologici e
fisici di questo nostro mondo,
immensamente carico di bellezze. Una totalizzante consapevolezza che determina
l’immersione in un relativistico tutto. Sono riflessioni, convinzioni che ho
frequentemente cercato di inserire in un dinamico equilibrio che investe la
serie di tutte le piccole realtà relativistiche. Come già detto purtroppo sono
effetti finali di cause di cui quasi nessuno vuole tentare di conoscere, perché
inutilmente pavido teme di perdere modesti posizioni. Non c’è bisogno di
evidenziare che le posizioni di cui sopra consentono possibilità economiche abbondantemente
lucrose tollerabili in un perimetro di superba tracotante auto considerazione;
se si contentano di questi valori, contenti loro contenti tutti. Se non si è
persa la consapevolezza che il valore di ogni componente biologico e fisico di
questo nostro mondo è posseduta al massimo. Niente può aggiungere ulteriore
validità per amplificare personali talenti, ognuno può comportarsi come meglio
gli aggrada, non dimenticando però i diritti esistenziali degli altri.
In base alle
mie modeste possibilità frequentemente ho ritenuto opportuno mettere in
evidenza la totale estraneità tra le numerose costruzioni religiose presenti su
tutto il pianeta e l’Eterna Immensità; la distanza rimane irriducibile anche
mettendo in campo patetici espedienti. Non c’è nessun bisogno di interventi
angelici o di particolare spiritualità per cercare ignorantemente,di modificare
quelle leggi naturali da sempre attive. Mi sembra necessario ripetere che c’è
una distanza immensa tra le leggi della natura e tutta la serie di leggi,
codici legali, dichiarazioni, enfatiche espressioni universalistiche che
enfaticamente cercano di infiorare manifestazioni della modesta intelligenza
umana, dolentemente squilibrata e squilibrante. Se questa umanità attribuisce
ad un ente eterno che sovraintende dall’esterno gli andamenti cosmologici, non
dovrebbe esserci nessuna necessità di modificare le leggi della natura;
qualunque interferenza umana che cerca di influire sulle suddette leggi può
essere considerata improponibile ed inutile.
Senza nessun
bisogno di enfatizzare qualità umane possiamo profondamente capire che una
vergine possa essere fecondata in un naturalissimo e costantemente valido
rapporto tra due sessi diversi. È stupido, ambiguo e inutile fare entrare in
campo spiriti angelici per compiere una naturalità già stabilita da un Eterna
Immensità. Non è possibile annullare una regola stabilita dalla eterna
immensità. Soltanto un espediente umano semplicemente maldestro. Il sesto
comandamento in maniera totalmente inaccettabile distingue in due parti una
modalità stabilità dall’eterno. Il naturale accoppiamento tra il genere
maschile e femminile è ignobile e peccaminoso se compiuto al di fuori di regole
presenti in un umano decalogo mentre viene sacralizzato se inserito in
discutibili regole elaborate dalla umana supponenza; fare intervenire costruite
estraneità evidenzia inequivocabilmente la inaccettabile distorsione della
legge naturale. Se una accettabile percentuale di umanità, potesse liberamente
usare la logica e la razionalità operanti in un perimetro di libero pensare,
gli enormi disquilibri storici che hanno costellato l’attività umana da trenta
quaranta mila e forse più anni a questa parte sarebbero notevolmente ridotti.
Si opererebbe in un perimetro di umani equilibri con tutte le variabilità
pragmaticamente operative.
In questi
ultimi anni è emersa drammaticamente la proposta di costruire moschee in luoghi
orgogliosamente carichi di chiese cristiane. Non ho sufficiente conoscenza di
problemi similari che si possono verificare in comunità lontane dal
cristianesimo e dall’islam. Semplicisticamente ma non troppo potrei dire che
tante evidenziazioni religiose, tante deduzioni tratte da testi considerati
sacri cercano prorompente visibilità, che tenta di limitare o oscurare
visibilità altrui. Questi atteggiamenti, queste propensioni troppo caricate da
valori discutibili, mi costringono dolentemente a restare il più possibile
lontano da quanto detto. Chiedo scusa a tutti coloro che potessero sentirsi
offesi dalle mie dolorose sensazioni. La profonda convinzione della personale
insignificanza, può essere sufficiente a fugare manifestazioni anche modeste di
stupida superbia. Sarà un personale poco frequente talento a suscitare profonda
e quasi angosciante sensazione di dolore; non ha mai fatto parte di me il “non ti
curar di loro ma guarda e passa” . Una riflessione molto discutibile e
sicuramente respinta dall’enorme maggioranza di coloro che si reputano
altamente pervasi di umana cultura (superbamente lontana dalle leggi naturali)
mi suggerisce di inserire in un ampio catalogo di preziosità fossili, chiese,
moschee e tutti i luoghi di culto che venerano inaccettabili parzialità di una
eterna unità. Se si vuol tenere conto di un probabile innato orientamento che
tenta di conoscere quel che è al di là di un immediato conoscibile si
potrebbero rendere operativi luoghi privi di qualsiasi riferimento alle
religioni presenti. Ci sono dei dati di fatto incontrovertibili che ci dicono
che il nostro pianeta è parte di una situazione cosmologica in cui vigono leggi
naturali (per quel che è possibile conoscere per la limitata intelligenza
umana) valide sempre in quelle porzioni di conoscenza cosmica di cui possiamo
avere cognizione; di conseguenza tutte le immissioni conoscitive operate dalle
varie culture umane certificano una superba e improponibile umana prevalenza. L’ho
già detto ripetutamente ma è meglio insistere che l’umanità è soltanto una
parte di quella stupenda rete di interconnessioni che struttura la vita, l’operatività
dell’umanità in armonia con gli altri componenti biologici e fisici planetari.......
Nessun commento:
Posta un commento