Necessario tenere presenti le motivate argomentazioni di Serge
Latouche sulla decrescita, cioè la tendenza verso una società equa,
sostenibile, partecipata; valorizzare l’aspirazione ad un dialogo tra le
culture per una coesistenza fra esse nel riconoscimento delle
diversità e nel dialogare fra queste. Impossibile una crescita
continua, infinita in un pianeta finito. Non una decrescita nella
recessione, ma una società conviviale, solidale fondata sulla qualità
piuttosto che sulla quantità, sulla cooperazione piuttosto che sulla
competizione; una decisa riduzione degli sprechi, improduttivi ed
inquinanti fisicamente ed eticamente.
Addirittura ignobili le motivazioni, con forti striature razziste, degli
incrementi umani per contrastare altre religioni ed altre etnie.
Ritornano alla mente gli inviti a generare figli per incrementare gli
eserciti, che specie nelle dittature, dovevano rendere grande la patria
ed annullare la minaccia dei nemici, delle loro presunte
sopraffazioni.
Il biblico crescete e moltiplicatevi, pleonastico in quella mitologica
ambientazione, ha l’aggravante del successivo popolate la terra ed
assoggettatevela . . . segno della stragrande superbia in cui l’uomo
si ammantava fin dai primordi del ciclo storico. Era ed è,
giustamente orgoglioso ma semplicemente ed umilmente, primo tra
pari; se perde la consapevolezza di tanta elementarità, scade
nettamente in pensieri e comportamenti riprovevoli o peggio ancora
ignominiosi, certamente non a livello di quella vantata intelligenza.
Avere sempre presente la concreta realtà dei fatti: L’umanità è
soltanto una parte di tutto l’equilibrato complesso terrestre.
“Ecologia umana necessità operativa”. Ecologia umana è un
ossimoro carico di ipocrisia, che ignora nel profondo un semplice e
preciso significato; è necessario, prima di parlarne, leggere un
qualsiasi testo elementare in cui si definisce e si sviluppa il concetto
di ecologia. Questa significa il dinamico equilibrio degli ecosistemi
costantemente correlati e capaci di ripristinare un relativo e
temporaneo sbilanciamento. Questa attività operante da tempi
immemorabili è ora disturbata gravemente dell’uomo, dalle sue
attività e dell’eccessiva presenza numerica. L’uomo è un
consumatore che non si rende conto che opera su un pianeta limitato,
che è soltanto uno dei condomini terrestri, tutti carichi di dignità e
dei naturali diritti esistenziali. L’ecologia di cui tutti parlano è
limitata a quella superficiale; si rendano conto che la vera ecologia è
quella profonda (v. Naess e gli altri). Le “soluzioni precise e
percorribili” non sono attuabili perché gravate da difetti “Genesici”
incurabili: crescete e moltiplicatevi . . . signoreggiate i pesci del
mare, i volatili del cielo, tutti gli animali . . .. . Piccolo sforzo di
razionalità disdettare i detti comandi; sforzo immenso per teste che
parlano di umiltà e non sanno cosa sia, che predicano amore e non si
rendono conto che l’amore con cui enfatizzano discorsi è un amore
limitato all’immenso essere umano, troppo superbo, non ancora
sufficientemente intelligente per capire cose semplicemente naturali.
Troppi arroganti maestri non lo aiutano ad adeguare alla realtà quel
poco di intelligenza di cui è dotato.
Noi creature insignificanti non possiamo tentare di conoscere
l'Assoluto, anche se tiriamo in ballo. . . . .. . . . . Possiamo conoscerne
la bellezza e l'armonia delle Sue opere, l'amore che le anima, che
trasmettono.
Assolute relatività: --- a) La Terra è la tua piccola casa; non avrai
altra casa al di fuori di essa. b) Amala, al minimo onorala nei suoi
componenti; tutto il tuo prossimo vivente o solo fisico. c) Non
ammazzare, non rubare, non dire falsa testimonianza. d) Non
desiderare quel che va oltre i beni primari necessari per la vita, la
dignità e la corretta libertà.
e) Nessuno ha più dignità di te e tu non hai maggior dignità di
alcuno. f) Non essere superbo e non turbare gli equilibri naturali che
consentono la vita e la dinamica armonia del pianeta. g) Apprezza e
tieni conto dei naturali diritti esistenziali di ogni componente
planetario.
Superba, inaccettabile la dittatura umana sul pianeta; sminuisce
l’Assoluto Divino e la decantata intelligenza umana. -- Umanità
parte dei costituenti planetari. Terra insignificante porzione di una
galassia, piccola parte di un’immensità.
Avviluppato inevitabilmente al sovraffollamento si pone il problema
sociale; nemmeno alla lontana tentativi di una corretta impostazione.
E’ vero oppure no che tutti gli uomini nascono uguali in dignità e
diritti; se questa enunciazione è puramente ipocrita ed irrealizzabile è
meglio non strombazzarla continuamente. E con questo possiamo
chiudere tutto.
Se invece fa parte dei nostri sogni, se la consideriamo un faro guida
per un giusto progredire umano, la situazione cambia totalmente. Il
fatto cardine è che il nostro pianeta ha le dimensioni e le risorse che
sappiamo; le disponibilità di ulteriori risorse sono possibili ed
auspicabili, ma già oggi con la presenza di s o l i sei miliardi di
Persone una equa, bilanciata distribuzione delle risorse è irrealizzata
e probabilmente irrealizzabile.....
Necessaria una costante attività della libera
razionalità; osservare con disincanto il consolidato, frantumarlo se
indispensabile. Rimangono incommensurabili i nostri rapporti con la
realtà del tutto; consapevolezza figlia della conoscenza.
Vita valore assoluto per ognuno di noi. Valore, purtroppo, riferito
quasi esclusivamente alla vita umana. La vita è una costituente
meravigliosa del Tutto, dall’essere microscopico, ai ben evidenti
vegetali ed animali e verosimilmente ad altra vita al di la del sistema
solare. Anche le morti con le loro “crudeltà” danno vita alla vita;
sbalorditiva ciclicità....
Vogliamo dire che per una visione più
ampia e corretta del quadro generale, bisogna tener conto di altri
elementi prima non considerati.
Prescindendo dalle ineliminabili considerazioni cosmologiche e
dell’impatto che dovrebbero avere sull’humus conoscitivo,
dobbiamo porre attenzione ad una tangibile realtà, cioè che l’umanità
è solo una parte importante del pianeta; questa semplice osservazione
ci impone un preciso comportamento: Anche se ha una parte
notevole nell’equilibrio planetario, l’umanità non può arrogarsi il
diritto di fare e disfare a proprio piacimento, a propria esclusiva
utilità; il diritto esistenziale cui partecipa l’extra-umano non può
essere accantonato.
Queste considerazioni debbono indurre una forte ricaduta
sull’operare attuale, su tutte le situazioni ed i comportamenti
quotidiani di ogni essere umano, nessuno escluso. Gli squilibri ed i
disastri naturali in crescendo, ci danno l’allarme.
L’uomo uno dei condomini del condominio terrestre, un detentore di
quote condominiali da armonizzare intelligentemente, uno dei vasi
comunicanti fisicamente obbligati all’equilibrio. La vera intelligenza,
la superiorità dello spirito, per essere tale deve mettere da parte
superbia e boria, segni di zavorra, della stupidità che troppo spesso
causa un drammatico disfacimento della ragione, ci fa sprofondare in
oceani di disumanità, di tragici squilibri.
molto gradite osservazioni e critiche su quanto pubblicato
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