Sarà più tollerabile il compromesso se avrà
base su una migliore coerenza dei parlamenti nazionali e sulla
riduzione degli squilibri.
Sicuramente, alcune delle nostre convinzioni più radicate, faranno la
fine di quei prodotti che hanno superato la data di scadenza. Le
“ovvietà”, le secolari concezioni, supereranno la prova della storia?
I tedeschi dal sostantivo Suche (ricerca) e dal rispettivo verbo suchen
(cercare) creano il relativo sostantivo der Suchende per indicare colui
che cerca, cioè quello che non si limita ad osservare superficialmente
l’apparente, ma razionalmente ed emotivamente tenta di andare al
fondo delle cose e di se stesso, senza trascurare gli interconnessi
rapporti. Anche se il cercare non porta a trovare quel che si cerca, la
ricerca stessa di per se è già il trovare, è già un vivere intensamente il
limitato tempo che è stato concesso a ciascuno; pervenire alla
consapevolezza e provare ad andare oltre le quotidiane miserie e
stupidità che inesorabilmente ci assediano.
Pervenire, non all'equilibrio statico della bilancia che porta uguali
pesi sui due piatti ma, ad un equilibrio dinamico che permetta
oscillazioni, non tanto ampie però da mettere a rischio la funzionalità
dello attivo bilanciamento.
Un equilibrio instabile, variabile ma armonico nei rapporti interni e
con il restante, che tenda costantemente ad una operosa,
proporzionata stabilità; il temporaneo equilibrio paritario degli
equinozi che, giorno dopo giorno, si squilibrano, raggiungono il
massimo di disparità nei solstizi, per tornare inflessibilmente a quel
punto del ciclo che ripristina la parità; dinamica astronomica che si
ripete da miliardi di anni.
Nel proprio piccolo ambito, la società umana vive in tempi e
situazioni ridotti, il relativo equilibrio può tollerare oscillazioni
frequenti ed irregolari. Oscillazioni troppo ampie sono gravemente
pericolose, generano ignominie, disumanità, disastri dell'armonia
naturale; squilibri determinati dall'eccessivo peso che grava soltanto
su uno dei piatti della bilancia. Un dinamico equilibrio è essenziale
per un corretto percorso globale; un eccessivo, prolungato
sbilanciamento può spiegare molti dei disastri che costellano la
storia dell’umanità.
Le contrapposizioni, l’accentuazione delle relative diversità, il
vedere soltanto i propri interessi senza il rapportarsi con gli
ineliminabili interessi essenziali altrui, sono alcuni dei disequilibri
causati dalle miopi intelligenze, dall’eccessivo peso del vitale
egoismo.
La maggior parte dei problemi oggi e da sempre percepiti e subiti,
sono secondari agli squilibri che l’umanità ha provocato e tollerato
nel proprio interno ed al di là della propria posizione naturale (parte
di un tutto). Il cercare la riduzione delle disarmonie tra uomo e
uomo e tra uomo e natura, un attivo, vigile equilibrio, è la
condizione essenziale per un pianeta più giustamente vivibile. Se
non si acquisisce questa ineludibile necessità, le grandi idee, gli
enfatici proponimenti, i sublimi desideri serviranno soltanto a
mobilizzare programmi che saranno di corto respiro, mal delineati,
impossibili da correlare, portare a proporzionato compimento.
Inevitabile necessità per una Umanità, intelligente guida, operatrice
di benessere in un bellissimo pianeta, consonante vitalmente in tutte
le sue parti, in armonia con l’equilibrio cosmico.
Con Hegel si può considerare conclusa l'epopea delle grandi
speculazioni filosofiche, impegnate a cercare risposte a quesiti
essenziali; dopo nascono le filosofie della "esistenza" e le filosofie
della "prassi", più attente al quotidiano vivere, ai bisogni, alle
aspirazioni più immediate, alle concretezze più semplici. Bisogna
aggiungere ciò che possiamo chiamare lo "spirito di conoscenza"
che motiva l'inarrestabile tensione verso l’indagare le realtà.
Conoscere al massimo possibile i comportamenti naturali, le leggi
fisico-chimiche, collegate alla cosmicità in cui è inserita la presenza
umana; avvicinarci, per quanto umanamente consentito, a quel ch’è
possibile percepire della totalità del reale.
Quanto detto è uno spunto, un invito a riflettere profondamente sulla
necessità di tentare con perseveranza l’armonizzare ed equilibrare
alle possibilità massime, gli aspetti sociali ed ambientali, con
l'essenza del tutto.
Non possiamo continuare a vedere il mondo, come lo si vedeva
qualche millennio o anche qualche secolo fa in condizioni
conoscitive molto più ridotte, per necessità ricorrendo ad invenzioni
fantasiose e mitiche, oggi difficili da accettare.
Forse bisognerebbe invertire il metodo di analisi, partire dalla
totalità, da quel relativo che conosciamo, per cercare un nuovo
inquadramento del particolare, dell'effimero, il dinamismo del
contingente. Non tralasciare di inserire le singolarità, le loro
armoniche concordanze, nel mistico equilibrio della totalità.
Avere l'umiltà ed il coraggio di depositare tra i rifiuti la superbia, la
millantata gloriosa posizione del re del creato (che poi è soltanto la
Terra); non perdere il senso della misura, altre realtà possono
presentarsi. Il grande sviluppo attuale delle comunicazioni
interpersonali e tra le varie culture, ci obbliga
alla correzione di visioni considerabili ormai sclerotizzate. Non
abbarbicarsi a vedute, concezioni imposte da “illuminati”, dai
numerosi testi "sacri" e sapienziali; convincerci che il libero, onesto
ragionare di ognuno di noi, può essere più bilanciato e corretto di
quello esposto secondo idee preconcette oppure precisi interessi.
Inserire spesso nei nostri ragionamenti i semi del dubbio; il loro
sviluppo ed i relativi frutti potranno essere notevolmente utili.
Percorrere un regolare tragitto tra le reali complessità, guidati dagli
ideali di amore e conoscenza, di consapevolezza del nostro modesto
stato, armonicamente inserito in un’immensità.
Rendersi conto che guerre, terrorismo e gli altri b e n i, sono effetti
dei persistenti squilibri generati e sempre più sostenuti da
imprevidente intelligenza, coadiuvata dall’ insensibilità di coloro che
potrebbero e non vogliono o non sanno fare.... Continua
molto gradite osservazioni e critiche su quanto pubblicato
sugerencias y crtica muy bienvenida y de lo que se ha publicado
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