domenica 1 marzo 2009

FATTORE IMPRESCINDIBILE

FATTORE IMPRESCINDIBILE

Il patrimonio dell'esperienza personale sempre in divenire come può essere utilizzato? Può consentire una efficacia propositiva, etica un operare in positivo, un rifugio attivo nel tepore dell'attenzione, un continuo rimescolio dei pensieri, delle emozioni che pullulano cercando di non confondersi, non perdersi nei contrasti, ma di connettersi, di comprendersi sempre più profondamente, il convincimento che nella vita si è sempre "apprendisti" per seguire fino alla fine la strada della propria giusta natura.
Le esperienze acquisite quando sono mal comprese, unidirezionali, senza tentativi di analisi anche poco meditata portano inevitabilmente ad un pensare, un operare biasimevole, di difficile accettabilità. La fase ascendente della mediocrità e dell'indifferenza è la tragica strada che conduce al limite più basso della dignità della Persona annegata nei marosi della massa; i parolai, i sempre presenti, i sublimi dottrinari, gli inetti di tutte le arti, i miopi esperti diventano, di quella massa, i rappresentanti, gli interpreti, i servitori e le eccelse guide (come aveva lucidamente previsto Kierkegaard).

La vita, il progresso della società umana, della società transnazionale non può essere basata a n c o r a sulla competizione, sulle contrapposizioni specie quelle interne alle strutture nazionali e continentali, sostanzialmente chiuse da frontiere fisiche e comportamentali; un cercare di prevalere, di eccellere rispetto altre culture, etnie, quella specie di inconcludente, miope competizione sportiva, il fare incetta di primati, di medaglie, record nazionali o di gruppi ristretti.
Questa purtroppo particolarmente oggi è la nefasta tendenza generale, la pratica situazione di essere massa ma di sentirsi migliori di altri, la disumana contrapposizione rispetto altre visioni di vita, l'antitesi, il mettersi contro altri modi di costituire la società umana, la superbia fondamentalmente stupida di credersi depositari di valori luminosamente alti. I grandi e piccoli politici attenti al potere, i supervalutati esperti economici solleciti a valutare i gravi problemi del mercato ed impreparati a rapportarlo alle misconosciute esigenze immediatamente vitali di grandissima "quantità" di esseri umani difesi (si fa per dire) da potentissimi ed insensatamente costosi eserciti pronti ad uccidere e distruggere proclamando vita e società migliore. Questo è di fatto il quadro generale dell'intera umanità.

Le soluzioni prospettate sono numerose ma tutte settoriali; l'unica soluzione valida anche se necessita di tempi lunghi (se troppo lunghi inutili e "catastrofici") è il cercare costantemente ed ampiamente il raggiungimento di un e q u i l i b r i o generale, "globale" che parta dalla Persona, il convincimento che la persona l i b e r a è il fulcro, la condizione irrinunciabile che riduce ed elimina le crisi, la pietra miliare iniziale del progresso, di quel progresso equamente equilibrato tra le persone e tutto l'ambiente biologico e fisico che possa permettere l'armonica convivenza planetaria. Questo indispensabile equilibrio generale sarebbe la manifestazione più convincente che la piccola, limitata intelligenza umana ha fatto un passo ulteriore, "evolutivo" verso un approfondimento della propria condizione, una reale percezione della realtà universale in cui è presente, in cui può essere gioiosamente presente.