sabato 31 gennaio 2015

Ecologia (parte I)

Nel mio scritto di saggistica "deep revolution" ho trattato con una certa larghezza il tema dell'ecologia, sento la necessità, data l'importanza che attribuisco a questo argomento, di riproporlo anche in questo blog

Ecologia 
Mal compreso il concetto, la pratica percezione della ecologia; eppure la sua definizione è quella di semplice accessibilità da parte di chiunque, anche da chi è " povero di studi".
Il concetto di ecologia è legato, in maniera indissolubile, all'attivo equilibrio dei sistemi del nostro mondo fisico e biologico costantemente correlati, fondendo i giusti contrappesi alla continua variabilità degli assetti.
A questi attività operante nel corso di tempi lunghissimi, sempre autonoma,si è aggiunta l'attività disturbante dell'umanità tutta; incoraggia gli squilibri  ed i consumi, aggravato dal sempre maggiore sfruttamento delle risorse, già limitate, del pianeta.
Ogni essere umano è un consumatore su un pianeta le cui capacità di mantenimento sono limitate, da un punto di vista etico bisogna condannare la tendenza ad incrementare la popolazione in maniera illimitata.
Nel 1972 il  norvegese Arne Naess aveva proposto una "Piattaforma della ecologia profonda" con la quale intaccava il concetto di progresso e le idee-guida della civiltà industriale,che hanno portato all'attuale modo di vivere ed al dramma ecologico;nessuna specie vivente può beneficiare di particolari diritti per vivere e riprodursi più di qualsiasi altra.
Come già era stato detto non bisogna mai dimenticare che l'umanità è SOLTANTO una parte dei componenti del pianeta, e dovrebbe sentire l'obbligo (se è capace di usare quel poco di intelligenza che ha) di partecipare armoniosamente all'equilibrio generale.
Raramente diffusi dai grandi mezzi di comunicazione,pochi hanno sentito parlare di Ecologia Profonda.
Questa non può considerarsi una contrapposizione ma un necessario completamento dell'ecologia di superficie.
Questa è l'ecologia di cui tutti parlano,cioè il vigilare affinchè il progresso umano avvenga senza inquinamenti che superino determinate soglie ,senza modificare troppo l'ambiente ,mantenere pulito il paesaggio.
Per non superare le quote di inquinamento stabilite,installare filtri depuratori e quanto altro può servire a rendere "pulita" la natura ,e godere del magnifico nitore ed ornamento.
A tal proposito è necessario segnalare la perversa attività di molta pubblicità che spessissimo enfatizza doti che non hanno nulla a che vedere con l'ecologia poichè non esiste e non può esistere una macchina che sia veramente rispettosa dei canoni ecologici;correttezza vorrebbe che si parlasse soltanto del fatto che quel dato prodotto produce soltanto minor inquinamento rispetto ad altri.

Notevole importanza e grandi riconoscimenti bisogna attribuirli  all'azione di  Devall e Sessions e  a Ted Mosquin che hanno cercato di puntualizzare questi seri problemi ecologici.
Importantissime anche il concetto di decrescita,quasi sempre vituperato,con cui La Touche sta cercando di controbattere l'alto valore di tanti insegnanti di ignoranza.
Un ecosistema non genera rifiuti e gli scarti di una specie, debitamente lavorati possono essere utili per un altra.
Pochi ne parlano, inascoltati.
Il sottofondo che ci trasciniamo dall'infanzia porta ad un desiderio di oggetti, ad una corsa continua verso un incremento continuo di beni materiali.
Siamo tutti convinti che la competizione sia la principale molla del progresso e la nostra specie è l'unica degna di considerazione etiche;è un cammino che genera molte perplessità ed offre possibilità di imprevedibili esiti.
Consiglio sempre valido è " informarsi e riflettere".
Il valore della scuola medica salernitana aveva una chiara base "observatio et ratio", c'è di mezzo il presente ed il futuro nostro, e delle prossime generazioni cui stiamo lasciando in eredità, una serie di problemi di sempre più difficile soluzione.
Notevole apprezzamento per l'importante impegno di Ted Mousquin ed il suo gruppo, che nel 2004 hanno redatto " il manifesto della terra" nel quale riprendono la tesi di NAESS.
Paolo Scroccaro parla di Ecosofia e dice che essa è " la mentalità di chi sa di dover chiudere il rubinetto della crescita del consumismo e dello spreco che è rimasto aperto per troppo tempo"
Osserva ancora che nel mondo devastato dalla tecnica potrà rifiorire una nuova ospitale dimora.
L'indiana Vandana Schiva si batte per la difesa della ecosostenibilità, della biodiversità e per i diritti delle popolazioni locali.
Con i derivati tecnologici la scienza si inserisce imperiosamente nelle attività umane; nel corso del tempo ha avuto la funzione di aggiungere conoscenze, sviluppare la cognizione di realtà, l'immediato frutto della scienza è la tecnologia che porta a vedere panorami inesplorati.
Esponenzialmente si crea un circolo virtuoso su quella strada che non ha fine.
In questi ultimi anni si è creato il mito della tecnologia, si  deve specificare che non è qualcosa di innaturale, rimane nei limiti delle leggi naturali, e chimico-fisiche,  e come ogni cosa naturale è soggetta ad imprevisti.
In questo periodo si insiste col rispetto ecologico, garantito da molti progressi tecnologici, ma non esistono prodotti totalemente ecologici.
Creato il mito ci stanno convincendo che la tecnologia possieda la soluzione a tutti i mali che da sempre hanno ostacolato il progresso dell'umanità; il costante sviluppo tecnologico risolverà  tutte le difficoltà e l'uomo vivrà nel bene e nella fecilità. 

mercoledì 21 gennaio 2015

Esegesi elementari

Tutto quello che viene esposto dibattuto e diventa operativo, il complesso delle quotidianeità, può essere considerato effetto finale, di cause lontane sopratutto nel tempo, e che nessuno ha interesse ad esporle ed eventualmente criticarle.
Tenterò di considerare questi effetti finali, spesso deleteri ed inaccettabili, cercando di collegarli alle cause inespresse o subdolamente taciute.
Come prima evidenza voglio ribadire ciò che ho detto abbastanza spesso riguardo la superbia umana, in rapporto alla limitata intelligenza, enfatizzata intelligenza per di più mal usata.
Dobbiamo considerare che ogni essere umano e tutto il totale planetario, è da considerare sconsolatamente e deprimente insignificante.
D'altro canto è insignificante tutta l'umanamente immensa galassia di cui siamo parte.
Fatte queste, per me, elementari considerazioni, accettabili senza particolari difficoltà da tutti , passo a considerare i singoli esseri umani.
Ho già scritto che ognuno di  noi può considerarsi saturo di dignità e di valore e di conseguenza nessuno può vantare di avere più dignità e più valore di quanta ne abbia io, e contemporaneamente io non ho più dignità e valore di alcuno.
Quello che caratterizza ognuno di noi può essere la presenza nella personalità e nell'intelligenza dei cosi detti talenti che rendono ognuno di noi uguale ma dissimile nella mentalità e nei comportamenti pratici.
E' stato già detto dei diritti esistenziali, quei diritti che non possono essere normati da regolamenti e leggi sempre discutibili e variabili, nelle diverse compagini societarie.

I diritti esistenziali sono quei diritti che nascono col soggetto umano, lo seguono, lo accompagnano durante il corso di tutta la vita e si estinguono con la morte.
L'argomento dei diritti esistenziali è già stato trattato precedentemente con una certa larghezza e mi limito soltanto ad enunciarli.
Sono cioè il diritto a non soffrire fame e sete, avere acqua sufficiente per i bisogni quotidiani, il diritto ad una casa, il diritto al rispetto della personale dignità, il diritto a svolgere in termini corretti la personale sessualità, cioè tutto quello che è stato già trattato nel post dei diritti esistenziali.
Altro argomento di notevolissima importanza, è l'aumento sconsideratamente superbo della quantità degli esseri umani, che obiettivamente sono da considerare soltanto una parte del complesso terrestre, quindi ricadenti nel totale equilibrio ecologico del pianeta.
Considerando gli intollerabili squilibri nelle compagini societarie, tra chi ha disumanamente troppo e chi troppo poco.
Questo solo fatto sarebbe sufficiente a considerare incivili ed anti-democratiche tutte le varie nazionalità in cui è suddivisa la razza animale umana.
Altra considerazione di enorme importanza anche pratica è che non c'è alcuna possibilità di conoscenza dell'eterno, data l'incommensurabile distanza tra creatura e creatore, anche se viene messo in atto un banale tentativo di  ridurla grazie ad esseri discutibili come angeli e demoni o esseri umani che azzardano descrizioni dell'eterno e della sua essenza, teologicamente e razionalmente impossibili.
Per tanto TUTTE le religioni non hanno niente a che vedere con l'eterno;sono espressioni della superbia geocentrica che ha imperato per millenni e che nei fatti e nel concreto tarda ad essere eliminata.
Il notevole impegno di numerosi scienziati sta aprendo nuove conoscenze grazie sopratutto alla messa in opera di una tecnologia sempre più sofistica, pur nelle necessarie critiche che possono essere attribuite ad eccessi tecnologici.
La rivoluzione copernicana è la base di un altra altrettanto rivoluzionaria conoscenza delle ultime acquisizioni scientifiche, messe in opera dalla teoria della relatività generale di EINSTEIN e l'incursione dei suoi successori valutata dalle inoppugnabili equazioni e leggi matematiche, nelle cognizioni quantistiche con le relative ed interdipendenti relazioni.
Questi nuovi paradigmi aprono scenari inimmaginabili soltanto pochi decenni fa, e suscettibili di ulteriori rivoluzionarie acquisizioni, che promettono una ulteriore e più correlata rivoluzione.
Pertanto non possiamo più esimerci dal conoscere le ultime acquisizioni derivate dalla teoria relativistica.
Questa ci ha dimostrato che tutto quel che concerne il nostro mondo e l'universo intero fa parte di un relativismo che permea tutto l'universo in contrapposizione ad un assoluto di difficile catalogazione e separata nettamente dal relativismo valorizzato dalle più recenti acquisizioni.
Vi è pertanto la necessità di sganciarsi e criticare determinatamente,quello che viene  trasmesso da tutti i mezzi di informazione di massa, guidati senza possibilità di sganciamento dal potere più gretto abbarbicato ai più biechi e disumani e discutibili interessi venali.
Purtroppo i mezzi di comunicazione di massa sono diretti ad un pubblico reso volutamente ignorante, da quei pochi che detengono numerosissime risorse, e possibilità di influire su un'umanità considerata massa amorfa .
Questi interessi venali sono subdolamente validati da un contorno che tenta di dimostrare altissime competenze sia generiche che specificatamente artistiche.
Tutto un culturame che non fa altro che diffondere nel grosso pubblico le sublimi capacità di quei pochi che detengono intollerabilmente la maggior parte delle risorse che dovrebbero essere patrimonio comune di tutti.
Questa situazione meriterebbe di essere valutata ampiamente da quei pochi che hanno una percezione sufficientemente accettabile.
Queste conoscenze fondamentali ed ineludibili circolano, ahimè, in una elite limitata e che non ha contatti con la maggior parte delle persone, che volutamente vengono sollecitate ad interessarsi a problematiche, spesso da cronaca nera, e di scarsissimi interessi un po più lontani dalla fanghiglia quotidiana.

venerdì 16 gennaio 2015
















                                                                       2015





                        
continua...
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