lunedì 28 novembre 2016

PRECISE DOMANDE, DIFFICILI RISPOSTE

Per ulteriore conoscenza I destinatari di questa email sono.
Uomini e profeti - civiltà cattolica - comunità di bose -osservatore romano-  avvenire  -azione cattolica -radio 3  -rai- Carlo Rovelli- Stefano Mancuso-  Abbate  teatro Biondo di Palermo per ricordare Nino Gennaro -accademia dei lincei-  gabinetto viessiaux – Comunità europea- canale 5- rete 4- salvini- La 7- biblioteca nazionale Vittorio Emanuele II Napoli- biblioteca Vomero Napoli- biblioteca Pietro de Nava Reggio Calabria- biblioteca Bellini Catania-biblioteca Alberto Bombace Palermo-biblioteca Alagoniana Siracusa
Non è stato possibile contattare altre importanti personalità, per le difficili modalità del contatto legate al loro rango

Il relativistico infinito di punti interrogativi insufficiente per ridimensionare ignoranti tracotanti certezze valorizzate dolentemente dalla perversa influenza delle religioni. Utile inserire notevole dose di ironia in sussiegose riflessioni.(e  ulteriori colloquiali rapporti per ampliamenti conoscitivi)
La modestia dell’intelligenza umana  genera quella ingiustificabile paura nella minoranza che si auto considera il massimo della conoscibilità e detentrice del corredo culturale che vivacizza questo pianeta

Sempre estremamente grave l’arrogante tracotante superbia numerica della razza animale umana. Un insopportabile doloroso insulto all’obbligatorio equilibrio tra la totalità dei vari componenti biologici e fisici nella splendida, articolata totalità planetaria. L’umanità  parte della totalità vivente sul pianeta, di certo non la parte migliore della animalità. Impossibile dimenticare i disastri che nel corso degli ultimi 30 mila 40 mila anni, la nostra tracotante razza ha determinato sulla totalità planetaria. Nei fatti parole vuote quelle declamate nelle varie dichiarazioni universali e in tante altre ampollose premiazioni che vorrebbero valorizzare improponibili eccellenze . Necessario e frequentemente ripetibile un mea culpa che esprima la naturale consapevolezza di eclatante illuminante naturale ovvietà che ridimensioni arroganti vaniloqui culturalistici. Una ovvietà incontrovertibile: questo pianeta con le obbiettive limitazioni non può sopportare l’arrogante presenza dei miliardi di esseri umani che da stupidi dittatori si arrogano diritti improponibili a prevalente vantaggio di quella parte privilegiata di umanità. Le direttive che provengono dai così detti esperti, squilibranti esperti, aggravano continuamente posizioni, situazioni incompatibili con il necessario equilibrio planetario. Per le persone attente e di buona volontà quanto detto è più che sufficiente per una personale consapevolezza. Per il tracotante restante è perfettamente inutile insistere. Tutti comunque possono tenere conto di un preciso dato personale: sono concretamente vecchio (86 anni) consapevole della progressiva degenerazione di numerosi neuroni celebrali con la gravissima perdita dei collegamenti sinaptici . Per completezza bisogna aggiungere che da oltre 5 anni sono totalmente cieco. Non cerco di edulcorare patetici e praticamente offensivi eufemismi mistificatori di concrete realtà che personalmente mi offendono e falsificano inveterate definizioni.

martedì 8 novembre 2016

UNSTOPPABLE WAY

It is presented to the general attention of mankind unsuspected cognitive enlargement. The immense importance of human knowable offers us learning the role the plant kingdom will improve the ability to know the planetary whole. This initiative is being developed thanks to a group of researchers working in close contact. Just mention Frantisek Baluska of Bonn agrarian faculties and Stefano Mancuso director of the International Laboratory of Plant Neurobiology of Florence.
This unexpected glimpse enhances cognitive deductions that had already been put forward by Darwin and that is the crucial role that the plant kingdom has in the life of our planet. From a practical point of view it is acceptable to report certain subject of repeated data and controlled research. E 'was found, in fact, that there is a group of cells allocated in the root apices of the plants that communicate useful information to the life of single plant and other even if not belonging to the same species. Put in place a coordinated transmission that is comparable to that of animals neural tissues. It is established that existing plants are the most ancient living things on earth; of them we see only the visible part with our human eyes, but the essential factuality is not only what we see rise from the ground. By precise measurements we know that plants make up more than ninety-nine percent of the Earth's living. The foregoing highlights an aspect of the planetary whole that had not yet been revealed. A partial correction we find that Darwin had already glimpsed the essential role that the plant kingdom has on planetary totality; the revolutionary key to understanding the immense cognitive subversion is present in his Power of movements in Plants, book destined to change the history of botany
One of the crucial aspects of the immense role played by the plant stake in vital global operations further enhanced by something that to my knowledge has not been duly evidenced; as we know the life processes of all animality produce significant amounts of polluting waste and a huge waste of financial resources for the mandatory disposal, the life of the plant is totally free from this natural operations. Millennia of prejudices and false concepts condition our evaluative references to the plant kingdom. Intelligence is a prerogative that has been attributed only to humans because it is linked, made to coincide with abstract thinking or in any human cognitive ability (???); decidedly, concretely it was deduced that intelligence is a constant and unavoidable prerogative of every form of life, even that which animates the humblest living organism.
We had mentioned that the apical form the key part that allows plant life. These apices form a network so that the destruction of a part also relevant organism plant does not compromise the survival of the plant and of the network itself.
The all valid arguments are many but for me layman just think simply because suggested. I therefore urge all those who want to know the exclusive prerogatives of the plant world to inform themselves about the many details carefully.
The above is a further reduction of human intellectual ability in fact sorrowfully modest and saturated with that arrogance that cloaks the minimum percentage of smart and super super educated.



UNEXPECTED LEARNING
The human cognitive path
reveals wonders
unsuspected
that pierce joyous
The old-established ignorances
Enrichments that gratify
Careful thought.
surprising unexpected
the cognitive expansion
the role of the plant kingdom
wonderful epiphany
notes that even plants
they thinking head
like many higher animals
huge piece that expands
intimacy with the planetary fabric
deepening of amazing connective network
that illuminates the exciting beauty
harmonizes vivid glimpses
The world to which we belong.
Natural frameworks,
no visionary buildings.

INARRESTABILE CAMMINO

Si presenta all’attenzione generale dell’umanità un insospettato allargamento conoscitivo. L’immensa importanza del conoscibile umano ci offre l’apprendimento del ruolo che il regno vegetale migliorerà la conoscibilità della totalità planetaria. Questa iniziativa si sta sviluppando per merito di un gruppo di ricercatori che lavorano in stretto contatto. Basta citare Frantisek Baluska della facoltà di agraria di Bonn e Stefano Mancuso direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale di Firenze.
Questo inaspettato squarcio conoscitivo valorizza deduzioni che erano già state avanzate da Darwin e cioè il fondamentale ruolo che il regno vegetale ha nella vita del nostro pianeta. Da un punto di vista concretamente accettabile sono da riferire alcuni dati oggetto di ripetute e controllate ricerche. E’ stato rilevato, in effetti, che esiste un gruppo di cellule allocate negli apici radicolari delle piante che comunicano informazioni utili alla vita della singola pianta e di altre anche se non appartenenti alla stessa specie. Mettono cioè in atto una trasmissione coordinata paragonabile a quella dei tessuti neurali animali. È accertato che le piante sono gli esseri viventi più antichi esistenti sulla terra; di esse vediamo soltanto la parte visibile con i nostri umani occhi, ma l’essenziale fattualità non è solo quella che vediamo sorgere dal terreno. Da precisi rilevamenti sappiamo che le piante costituiscono oltre il novantanove per cento del vivente terrestre. Quanto detto sottolinea un aspetto della totalità planetaria che ancora non era stato evidenziato. A parziale correzione rileviamo che già Darwin aveva intravisto il ruolo fondamentale che il regno vegetale esercita sulla totalità planetaria;la chiave rivoluzionaria per comprendere l’immenso sovvertimento conoscitivo è presente nel suo Power of movements in Plants, libro destinato a cambiare la storia della botanica
Uno degli aspetti determinanti dell’immenso ruolo esercitato dalla quota vegetale nella vitale operatività planetaria è ulteriormente valorizzato da un qualcosa che a mia conoscenza non è stato debitamente evidenziato;come sappiamo i processi vitali di tutte le animalità producono quantità notevoli di scorie inquinanti e un enorme dispendio di risorse finanziarie per l’obbligatorio smaltimento, la vita dei vegetali è totalmente esente da questa naturale operatività. Millenni di pregiudizi e falsi concetti condizionano i nostri riferimenti valutativi al regno vegetale. L’Intelligenza è una prerogativa che è stata attribuita solo all’uomo perché legata, fatta coincidere col pensiero astratto o a una qualunque capacità cognitiva umana (???); invece decisamente, concretamente è stato dedotto che l’intelligenza è una prerogativa costante ed ineliminabile di ogni forma di vita, anche quella che anima il più umile organismo vivente. 
Avevamo accennato che gli apici radicolari costituiscono la parte fondamentale che consente la vita delle piante. Questi apici costituiscono una rete in modo che la distruzione di una parte anche rilevante dell’organismo pianta non compromette la sopravvivenza della pianta e della rete stessa. 
Le argomentazioni tutte valide sono numerose ma per me non addetto ai lavori basta ritengo sufficiente quanto suggerito. Invito pertanto tutti coloro che vogliono conoscere le esclusive prerogative del mondo vegetale ad informarsi diligentemente sui numerosissimi dettagli.
Quanto detto è un ulteriore ridimensionamento delle possibilità intellettive umane di fatto dolentemente modeste e sature di quella arroganza che ammanta quella minima percentuale di super intelligenti e super colti. 


INASPETTATO APPRENDIMENTO
L’umano cammino conoscitivo  
Svela meraviglie 
Insospettate 
che squarciano gioiose 
Le vecchie consolidate ignoranze 
Arricchimenti che gratificano 
Attente riflessioni.
Sorprendente  inaspettato  
l’ampliamento conoscitivo 
del ruolo del regno vegetale 
meravigliosa epifania rileva che anche le piante
hanno  testa pensante 
come tanti animali superiori  
enorme tassello che amplia 
l’intimità col tessuto planetario 
approfondimento della stupefacente rete connettiva 
che illumina l entusiasmante bellezza che 
armonizza vividi squarci
del mondo di cui siamo parte.
Naturali inquadramenti,
non visionarie costruzioni.

venerdì 4 novembre 2016

STABAT MATER?


Posted on Sovvertitor of hearts and costumes in 2005                        

STABAT MATER

Twenty-four of September
nineteen seventy-nine
Only a few decades
The time that has passed
Not millennia or centuries
Veil the memory.
Not yet the fog of the years
It reduces the ignominy
It makes the plaintive cry of pain
The forcibly repressed anger
In the square in Chajul
Small human community
Wonderful exemplary union
Of people and nature
In the land of Guatemala
Terra looted
In unity with other nations
The other ancient civilizations
That under the skies of the Americas
They are suffering and enjoying life.
Petrocinio tender plant
A few springs
active catechist
solidarity agonizes
Among other unfortunate companions
Private inhumanly even a small sign
Pitiful a cireneo
A Veronica.
tragic stage
To forced helpless spectators
Horrified relatives and acquaintances
And the painful mother.
Fifteen terrible days
The Way of the Cross of Petrocinio
The atrocious torture
Meticulously prepared the sufferings
Evidence to show the fatal
With Kaibeles employees
The bloody curtain
That opens and closes
ravine flambé
The final solution.
Everything is consumed
The painful mother
No longer is
A crying child
You can go home
Prepare for atrocities
that soon
She will suffer

I consider it necessary for a 'structured use of human intelligence, although unequivocally modest, look for in a terse equilibrium path to frame events and reflections that Cercino to follow certain paths in the most coherent and balanced approach. This does not forgetting human circumscribed possibilities in ever reduced perimeters although subject to extensive deductions.
 The description of a tragic incident that proves sorrowfully ignoble behavior found in many dictatorships. It is difficult, however, to find in the literature and history of human groups execrable dictatorships in behaviors that can be pushed closer to the behavior of kaibeles, criminal operational arm of the Guatemalan dictatorship. The difference between the immense crime of kaibeles Guatemalans with painful shame imparted to Petricionio Mencius and his unfortunate companions is immensely different in duration and cruelty that it can be compared to the painful but brief sufferings of Christ ended with the crucifixion. The difference is not a trivial matter is that Petrocinio and companions are insignificant beings as Christ in the conception of that precise religion is both man and God. The way of the cross ended with the death by crucifixion was the millennia scrolled continuously enhanced by precicua the difference already known. Deeply we recognize that the quality of various artistic events connected with the death of Christ are almost always expressed with artistry of high value. As I said unfortunately confirms underestimated suffering of an insignificant human being but in fact and in essence it is a creature of the eternal immensity. The human reality of Petrocinio Mencius can not find evidence in built dual nature of Christ is and also he remains a creature of the eternal immensity. Human greatness of Christ and his human although short sufferings remains intangible. Also important is the part of the mother's pain. For objective does not, however insignificant the dramatic connectivity, painful fate suffered by the mother of Petrocinio. In continuation of the crime of kaibeles, shamefully inhumane, inhumanity difficult to reach, after incredible cruelty, the mother under a tree has agonized suffering ignoble behavior on the part of the custodians and after meal for dead wild animals.

The garrison on the corpse has persisted until it has not been even a small fragment of bone of the unfortunate mother. The above can give rise to many reflections. We trust in the insight and the attention of the readers that they can develop balanced reflections and insights on what has been said succinctly.

STABAT MATER?

Pubblicato su Sovvertitor di cuori e di costumi nel 2005

STABAT MATER

Ventiquattro di settembre
Millenovecento settantanove
Solo pochi decenni
Il tempo che è passato
Non millenni né secoli
Velano la memoria.
Non ancora la nebbia degli anni
Riduce l’ignominia
Rende flebile l’urlo di dolore
La collera a forza repressa
Nella piazza di Chajul
Piccola comunità umana
Meravigliosa esemplare unione
Di persone e natura
In terra di Guatemala
Terra depredata
In unità alle altre genti
Alle altre antiche civiltà
Che sotto i cieli delle Americhe
Soffrivano e godevano la vita.
Petrocinio tenera pianta
Di poche primavere
Attivo catechista
Agonizza solidale
Con gli altri sventurati compagni
Disumanamente privati anche di un piccolo segno
Pietoso di un cireneo
Di una Veronica.
Tragico palcoscenico
Per forzati impotenti spettatori
Inorriditi parenti e conoscenti
E la dolorosa madre.
Quindici terribili giorni
La via crucis di Petrocinio
Atroci le sevizie
Meticolosamente preparate le sofferenze
Prove per il funesto spettacolo
Con i Kaibeles addetti
Al sanguinante sipario
Che apre e chiude
Orrido flambè
La soluzione finale.
Tutto è consumato
La madre dolorosa
Non più sta
A piangere il figlio
Può tornare a casa
Prepararsi alle atrocità
Che presto
Subirà lei stessa


Mi sembra necessario per un’ articolata utilizzazione della intelligenza umana anche se inequivocabilmente modesta, cercare in un percorso di stringato equilibrio di inquadrare avvenimenti e riflessioni che cercino di seguire determinati percorsi nella più coerente ed equilibrata impostazione. Quanto detto non dimenticando mai le umane possibilità circoscritte in perimetri sempre ridotti anche se passibili di approfondite deduzioni.
 Tragica la descrizione di un avvenimento che dimostra dolentemente ignobili comportamenti riscontrabili in numerose dittature. È difficile, però, trovare nella letteratura e nella storia comportamenti di gruppi umani in esecrabili dittature che possano essere accostate al comportamento dei kaibeles, criminale braccio operativo della dittatura guatemalteca. La differenza tra l’immensa criminalità dei kaibeles guatemaltechi con la dolorosa ignominia impartita a Petricionio Menciù  e i suoi sventurati compagni è immensamente diversa per durata e per crudeltà da potere essere paragonata alle dolorose ma brevi  sofferenze subite dal Cristo concluse con la crocifissione. La differenza che non è cosa da poco sta nel fatto che Petrocinio e compagni sono esseri insignificanti mentre il Cristo nella concezione di quella precisa religiosità è contemporaneamente uomo e Dio. La via crucis conclusa con la morte per crocifissione è stata nei millenni scorsi ininterrottamente valorizzata per la precicua differenza già detta. Profondamente riconosciamo che le qualità delle varie manifestazioni artistiche connesse con la morte del Cristo sono quasi sempre manifestate con artisticità di elevatissimo valore. Quanto detto purtroppo conferma la sottovalutata sofferenza di un insignificante essere umano anche se nei fatti e nella sostanza è una creatura della eterna immensità. La concretezza umana di Petrocinio Menciù  non può trovare riscontri nella costruita duplice natura del Cristo che è e rimane anche egli una creatura della eterna immensità. La grandezza umana del Cristo e i suoi umani anche se brevi patimenti resta intangibile. Importante anche il partecipato dolore della madre. Per obbiettiva connettività non trascurabile tuttavia la drammatica, dolorosissima sorte subita dalla madre di Petrocinio.  Nel proseguo delle criminalità dei kaibeles , ignobilmente disumane, disumanità difficilmente raggiungibili, dopo incredibili sevizie, la madre sotto un albero ha agonizzato subendo ignobili comportamenti da parte dei custodi e dopo morta pasto per animali selvatici.

Il presidio sul cadavere è perdurato fin quando non è rimasto nemmeno un piccolo frammento delle ossa di quella sventurata madre. Quanto detto può dare spunto a numerose riflessioni. Confidiamo nella perspicacia e nella attenzione dei lettori che possano sviluppare equilibrate riflessioni e approfondimenti su ciò che succintamente è stato detto.