mercoledì 8 gennaio 2014

IL NULLA,L’ESISTENTE(il possibile,il probabile) E SUOI SIGNIFICATI

Possiamo chiederci  cosa intendere per “nulla”,molti studiosi  nel corso  del pensiero umano,hanno cercato di dargli un significato,di rapportarlo ad altre argomentazioni,per esempio è possibile che esista un rapporto tra il nulla è l’assoluto?quale potrebbe essere questo rapporto?è possibile che il nulla e l’assoluto siano due facce della stessa medaglia?quale potrebbe essere il rapporto tra il nulla e la realtà universale?si tratta di netta contrapposizione  o di effettiva vicinanza?rifacendoci al così detto creato,prima della creazione esisteva il nulla o c’era dell altro?le fluttuazioni quantistiche preesistevano,secondo le più approfondite ipotesi, prima del super citato big bang e da queste si è arrivati al grande scoppio che ha dato origine al nostro universo(forse!!!) a queste domande cercare di dare delle risposte non ha senso perché un essere umano per quanto grande possano essere i suoi talenti intellettivi non sarà  mai in grado di dire qualcosa di corretto e sensato,soltanto assurde illazioni prive di qualsiasi concretezza e di dati semplicemente fondamentali  e perfettamente inutile tirare in ballo attività profetiche ed interventi divini.
Per non tirare le cose per le lunghe, possiamo chiudere concretamente e sinteticamente queste argomentazioni dicendo che il nulla è  il nulla, punto e basta.
Da un punto di vista esclusivamente relativistico escludendo il nulla c’è il dato di fatto inoppugnabile dell’esistente.
Questo nella sua totale complessità e realtà potremmo distinguerlo,per una migliore e pragmatica comprensione, in due parti; quella  più ovviamente assimilabile per l’uomo e l’umanità in toto,è l’esistente immediatamente percepibile attraverso i segnali  che raggiungono e sono elaborati dalla contemporanea attività delle funzioni celebrali,l’altra parte può diventare comprensibile mediante gli aiuti tecnologici.
Relativisticamente l’esistente comprende il tempo e lo spazio ambedue ben definiti e delimitati.
Soltanto al di là,ed al di fuori di questi può esistere l’ASSOLUTO.
L’esistente immediatamente percepibile  è una parte dell’esistente totale.
Per inciso potremmo dire che tutte le conoscenze che l’umanità ha acquisito nel corso di tanti millenni hanno il grande difetto di non tener conto dell’essenziale dato di fatto della squilibrata conoscenza del conoscibile;questa ovvia e naturale ignoranza portava l’uomo ad una superba iper valutazione di se stesso ed ad un suo ruolo nel esistente;qualcuno ancora al giorno d’oggi sostiene l’antropicità del cosmo,cioè l’umanità è il punto nodale di tutto l’esistente .
Oggi per le grandi possibilità che ci offre la tecnica, la conoscenza del totale esistente è avvantaggiata .
Per una sintetica conoscenza dell’esistente totale possiamo partire da ciò che a mio giudizio può essere compreso nei limiti del totale esistente;questo facendo la somma delle naturali percezioni umane e degli aiuti tecnologici può essere racchiuso metodologicamente nella nostra appartenenza all’ immensa ma di fatto insignificante presenza umana  nella galassia di cui siamo parte.
Tutti ormai sappiamo della consistenza materica ed energetica della nostra galassia con i miliardi di stelle verosimilmente contornati da corpi opachi ed altrettanto verosimilmente per molti dotati  di attività biologica.
Un elemento importantissimo e di fatto limitante è l’enorme distanza che separa uno dall’altro tutti i componenti della galassia;la stella più vicina al sole parte dalla costellazione del centauro dista da noi “soltanto” quattro anni luce circa.
A voler essere concreti noi umani della nostra galassia,conosciamo un piccolo spicchio di essa,e della grandissima quantità del restante conosciamo ben poco o nulla;e la nostra galassia è una parte infinitesima,nonostante la sua immensità,dell’esistente che conosciamo.
Tanto per rendersi conto di certe elementarità ricordiamoci che la galassia di Andromeda, considerata galassia gemella con la nostra per grandezza ed aspetto “spiraliforme” dista da noi un milione e seicentomila anni luce.
Tutte queste considerazioni ci portano a racchiudere le nostre possibilità conoscitive in ambiti molto ridotti.
Certamente in questi ultimi anni o decenni gli aiuti tecnologici ci hanno permesso di allargare le nostre conoscenze un poco più in la del cortile di casa.
Una riflessione semplice, ma importantissima,ci conduce a considerare,quasi nulle le possibilità conoscitive del TUTTO;quella che è considerata la grande intelligenza umana è ben poca cosa rispetto alle possibilità conoscitive che ognuno di noi sarebbe gratificato a considerare.
Semplicemente l’idea cardine  sarebbe quella di prendere coscienza delle scarsissime possibilità conoscitive connaturate alle possibilità umane.
Una considerazione semplice e pratica porta ai limiti del ridicolo certe strombazzate conquiste del cosmo come può essere la passeggiata umana sulla luna, o l’invio di un robot su Marte .
Le suddette “gloriose imprese” vanto dell’intelligenza umana e con l’alibi del miglioramento delle conoscenze scientifiche  possono al massimo determinare una supremazia di tipo militare.
La permanenze di esseri umani al di fuori della naturale gravità terrestre per alcuni mesi ci confermano che l’uomo è nato e cresciuto da migliaia di anni su questo ambiente naturale e qualunque tentativo di renderlo avulso da questa realtà è semplicemente inutile o peggio controproducente.
Quanto detto non può trovare riscontro negli ignominiosi sperperi di risorse preziosissime per ridurre drasticamente il baratro tra chi ha troppo e chi troppo poco  che evidenzia la ridotta intelligenza umana,per di più mal usata chiaro esempio di ottusità e grettezza manifestata da persone glorificate dai mezzi di comunicazione di massa .
Queste sintetiche ma non superficiali giustificazioni ci portano a cercare di capire,indipendentemente da tutte le incrostazioni che pervengono da tutti e quattro gli angoli della terra ,il significato profondo di una realtà che non dovrebbe sfuggire a delle riflessioni fondate su pochi  ma incontrovertibili dati di fatto:
1 la terra è solo uno dei pianeti della galassia
2 l’umanità è soltanto una dei componenti della terra
3 l’intelligenza umana è  ancora troppo lontana da una accettabile validità e per altro mal usata,sarebbe          sempre insufficiente anche se fosse dieci e più volte superiore a quella che in atto è
4 tutta la realtà di cui cerchiamo di capire qualcosa è infinitamente più grande di quelle che sono le nostre  capacità conoscitive.


Con questo post abbiamo cercato di specificare alcuni aspetti del significato dell’esistente.la complessità dell’argomento purtroppo merita delle ulteriori precisazioni,di cui mi riservo la facoltà di inserire in futuro

lunedì 6 gennaio 2014

Unicità e diversità !

L'umanità è amalgamata in una meravigliosa unicità. Questa unicità, nonostante le incrostazioni accumulate nel corso della ancestrale ignoranza delle cose fondamentali, permette una miriade  di personali diversificazioni.
Queste naturali diversificazioni  non devono essere usate per operazioni di facciata o per interessi particolaristici  di limitate élite, perdendo di vista il bene comune.
L'ancestrale ignoranza delle cose fondamentali è generatrice  di gratificante superbia se rapportata  alla insignificanza del nostro pianeta nell'ambito della nostra galassia che sembra immensa, ma è soltanto  una frazione dell'Universo.
.......non sono musulmano
né buddista né cristiano
neanche scintoista induista
non sono francese
né italiano né canadese
neppure cinese nigeriano
non mi diminuisco
non mi contrappongo
non mi ungo
di sciocca arroganza
...................non mi limito
sono un essere umano
un'immensità
corporea incorporea
consapevole briciolina
d'infinito.*

* Poesia tratta da: "Deep revolution" di Carmelo Briguglio, ed. 2011