domenica 2 febbraio 2014

PACE non vuote parole di pace

IL 27 gennaio di ogni anno, ricordiamo dolorosamente le ignominie compiute con l'olocausto del popolo ebraico e degli altri "esseri inferiori".Questo non ci esime dal dimenticare situazioni che nel presente e in tutto il mondo si avvicinano ai fatti ignominiosi compiuti dal nazifascismo.
Una differenza importante sono le diffuse nefandezze che vengono perpetrate a danno di  esserini viventi insignificanti da parte di quei pochi cosiddetti grandi della terra,che superbamente e incivilmente si appropriano ( legalmente con leggi ad hoc) di risorse  che dovrebbero essere invece distribuite al maggior numero possibile di esseri umani.
Un caso che merita particolarmente attenzione data la sua estrema gravità,è l'attuale situazione esistente in Eritrea,dove da circa un quarantennio un padre padrone è libero di infierire contro i suoi concittadini,purtroppo nella generale indifferenza del mondo intero.
Mettendo in atto continuamente situazioni che possono essere superiori alle ignominie anti-ebraiche naziste.
Le motivazioni di questi diffusi scempi sono numerosissime e vanno dallo strapotere di piccoli politici,alla superba autoconsiderazione di personalità cariche di studi nell'orbita di "prestigiose" università,esibizioni di elitarie e poco significativi fatti culturali  e di meritocrazie discutibilissime.
Potrei continuare con un elenco lunghissimo,ma chi vuol capire sicuramente capisce.
Queste eccelse personalità, per vivere la loro arroganza hanno bisogno del lavoro, praticamente anonimo,degli insignificanti esserini viventi;senza questi si dovrebbero adattare a procacciarsi materialmente il cibo ed espletare la normale animalesca attività quotidiana.
Una menzione particolare,va rivolta a quelle prerogative abitualmente considerate di altissima importanza;mi riferisco,agli assurdi nobili sciupii per le forze armate e relativi armamenti, nonchè alle spirituali espressioni verbali di quelle alte personalità religiose che sono ai vertici conoscitivi delle intenzioni dell'eterno.
La pace non nasce da parole pronunciate di continuo ma svuotate di significato,ma dalla umile disposizione personale verso l'intelligente equilibrio,di coloro che fanno parte degli uomini di buona volontà.
In questo desolante quadro si possono inserire le frequenti esternazioni riguardo la ecologia di cui si può dire, che tutti coloro che ne parlano non hanno l'essenziale conoscenza del significato di essa perchè ecologia vuol dire semplicemente ed esclusivamente equilibrio naturale,l'equilibrio che tutte le forze naturali,mettono in campo per mantenerlo e ripristinarlo in caso di eventuali altri eventi naturali negativi.
Dato che ci siamo,bisogna dire che solo l'umanità tra tutti i componenti del pianeta è la maggiore responsabile di tutti gli squilibri naturali,sempre più difficili ad essere riequilibrati.
Non possiamo ecologicamente tollerare,in un pianeta come il nostro,che ci sia una razza animale che con i suoi oltre sette miliardi di viventi squilibra il tutto senza possibilità di ripristino del necessario equilibrio.
Possiamo immaginare le numerosi domande più o meno sciocche che tanti inteligentoni potrebbero avanzare per ridurre questo squilibrio.
In atto non ci sono soluzioni,ma se vogliamo che questo benedetto equilibrio cerchi di instaurarsi bisogna smettere di parlare di crescita sia globale,che demografica,perchè nessuna tecnologia può ovviare a questo disastro sempre più in incremento.
Anche qui sono riflessioni molto sintetiche perchè la gravità della situazione impone che questo argomento sia dibattuto con la maggiore consapevolezza possibile.
Tutti parlano di democrazia ma nessuno ha idea di cosa sia una vera democrazia,tanto per cominciare non accetto il termine democrazia,perchè la componente crazia significa comando,invece in una società di uomini liberi nessuno può permettersi di sentirsi in dovere di comandare,ne di essere comandato più o meno ingiustamente,ma avere la consapevolezza di amministrare in paritaria dignità con tutti i componenti umani.
Dovrebbe essere più corretto parlare di demopoeia, nel senso che è il popolo nella sua totalità che agisce ed amministra per il bene comune,senza permettere grette e ottuse arroganze  da parte di quei pochi che si sentono ELETTI.
Questi eletti per via "elettorale" devono avere impressa nella loro mente e nel loro operare che sono gli esecutori di disposizioni diffusamente popolari che comportano da parte loro l'umile consapevolezza di essere al servizio anche dell'ultimo dei cittadini perchè tutti,nessuno escluso,contribuiamo attraverso la tassazione diretta o indiretta a pagare il loro lavoro;quindi a voler essere precisi gli eletti sono dei SERVITORI che hanno scelto spontaneamente di mettersi al servizio della società,di fatto dovrebbe essere così,però data l'arroganza di quei signori diventa fatto teorico.
Meritano stima ed apprezzamento soltanto se svolgono la loro importante attività in umiltà.
Se non vogliono sentirsi dipendenti,possono andare liberamente a casa e vivere la loro piena e corretta libertà.
Le considerazioni suddette che meritano ampie riflessioni e giuste critiche non sono frutto di una eccelsa intelligenza o di annosi studi ma sono semplici osservazioni che anche un bambino delle scuole elementari può capire e condividere.
Se qualcuno ha delle obbiettive precisazioni e correzioni sarò ben lieto di discuterne liberamente.

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