giovedì 13 agosto 2015

Macro-conoscenza e Micro-conoscenza

La conoscenza delle molteplici manifestazioni vitali che sono state sviluppate nei numerosi millenni che ci hanno preceduto, era impostata esclusivamente sulle percezioni che gli organi di senso di tutte le razze animali ricevevano dall’ambiente esterno.
La somma di queste informazioni, nel caso specifico dell’umanità,  alimentava la ridotta intelligenza umana, di fatto l'intelligenza istintuale, presente in tutti gli animali, e permetteva a questa di elaborare costruzioni conoscitive, anche se fantasiose abbastanza valide.
Ancor di più i numerosissimi talenti personali che infioravano le dette conoscenze aggiungevano valori di tutto rispetto.
Molto indicativo il perspicace utilizzo dell'ombra proiettata da due obelischi utilizzata per la misurazione del meridiano terrestre ad opera di EUDOSSO, confermate da più recenti misurazioni con sofisticate strumentazioni.
La sconvolgente, sovvertitrice rivoluzione copernicana aggiungeva alle manifestazioni conoscitive precedentemente dette, una grande libertà di pensiero, che sovvertendo inaccettabili sconoscenze millenarie, liberava dalle superbe pastoie e dalle ristrettezze improponibili  geocentriche  ed ancora peggio antropocentriche le possibilità conoscitive.
Tutto il suddetto patrimonio lo definirei, con tutta modestia, macro-conoscenza, cioè la somma delle conoscenze necessarie per vivere adeguatamente nei vari sistemi ambientali  percepibili adeguatamente da tutte le razze animali.
Oggi  con l’originario piccolo spiraglio aperto nelle possibilità conoscitive dalla rivoluzione copernicana, è possibile estendere il patrimonio intellettivo ad altre parti prima insospettate.
Imponenti complessi tecnologici come il CERN e similari, ci fanno incamminare su un percorso di imprevedibilità molto articolate e con cospicui allargamenti, ed approfondimenti conoscitivi prima impossibili per la mancanza di adatte strumentazioni, un insospettato, insospettabile micro-cosmo.
Se l’intelligenza umana fosse anche 50 , 100 volte maggiore dell’attuale, sarebbe sempre lontana ed insufficiente da una globalità conoscitiva sempre ridotta rispetto all’immensità del conoscibile.

La conoscenza globale ha acquisito quindi una diversità di articolazioni prima insospettabile e l’apertura di una serie di piccole realtà, inesplorate ed inesplorabili  che mobilitano l’immenso relativismo che ha eliminato tutte le fantasticherie assolutistiche.

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