domenica 24 giugno 2012

Ecologia Umana


Ecologia “umana”  ? ? ?

“L’ecologia umana è una necessità imperativa”      . . . .”una seria riflessione deve quindi essere condotta e delle soluzioni precise e percorribili devono essere proposte. L’insieme dei governanti devono impegnarsi a proteggere la natura ed aiutarla a svolgere il suo ruolo essenziale per la sopravvivenza.”   (J: Ratzinger  -  giugno 2011).

Sono parole che possono accettarsi perché vaghe e che dicono ben poco.  Ecologia umana è un ossimoro carico di ipocrisia , che ignora nel profondo un semplice e preciso significato; è necessario, prima di parlarne,  leggere un qualsiasi testo elementare in cui si definisce e si sviluppa il concetto di ecologia. Questa significa il dinamico equilibrio degli ecosistemi costantemente correlati e capaci di ripristinare un relativo e temporaneo sbilanciamento. Questa attività operante da tempi immemorabili è ora disturbata gravemente dell’uomo, dalle sue attività e dell’eccessiva presenza numerica. L’uomo è un consumatore che non si rende conto che opera su un pianeta limitato, che è soltanto uno dei condomini terrestri, tutti carichi di dignità e dei naturali diritti esistenziali.   L’ecologia di cui tutti parlano è limitata a quella superficiale; si rendano conto che la vera ecologia è quella   profonda (v. Naess e gli altri)
Le “soluzioni precise e percorribili” non sono attuabili perché gravate da difetti   “Genesici”   incurabili:  crescete e moltiplicatevi . . . signoreggiate i pesci del mare, i volatili del cielo, tutti gli animali . . .. . Piccolo sforzo di razionalità disdettare i detti comandi;  sforzo immenso per  teste  che parlano di umiltà e non sanno cosa sia, che predicano amore e non si rendono conto che l’amore con cui enfatizzano discorsi è un amore limitato all’immenso essere umano, troppo superbo, non ancora sufficientemente intelligente per capire cose semplicemente naturali e incapaci di utilizzare al meglio e coerentemente la ridotta intelligenza.
Troppi arroganti maestri non lo aiutano ad adeguare alla realtà quel poco di intelligenza di cui è dotato.              

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