mercoledì 6 novembre 2013

Una rete concreta

Sento la necessità di riprendere un argomento che avevo trattato precedentemente,se pur in maniera sintetica,nel volume "DEEP REVOLUTION"(edizione 2011- www.lulu.com ) a pagina 14,probabilmente l'estrema sinteticità ha dato luogo ad interpretazioni che sono lontane dalle mie elementari semplici considerazioni sui diritti esistenziali.
Va da se che la essenziale naturalità di quanto detto, non può e non deve essere regolamentata o legalizzata da obblighi e da considerazioni di ordine giuridico che di per se ridurrebbero,o addirittura annullerebbero,la naturale elementarità del diritto esistenziale.
L'estrema importanza di questo argomento può aprire la strada ad una ampia serie di considerazioni che se pur non strettamente connesse con i diritti esistenziali,ne possono essere virtuosamente influenzati;il  welfare,le beatitudini paradisiache propagandate religiosamente, la solidarietà,le azioni caritatevoli,i disumani squilibri tra il molto e il quasi nulla,una distorta idea di ecologismo,spese enormi per cosiddetti ambigui allargamenti scientifico-conoscitivi,che grettamente dimenticano le indispensabili certamente primarie,vitali necessità di un grandissimo numero di esseri umani,condannati da queste grettezze ad una vita che ha perso completamente di vista i diritti esistenziali.
A questi fatti umani si potrebbero aggiungere i gravissimi squilibri planetari che nel giro di poche decine di anni hanno portato questo bellissimo pianeta ad uno stato di degrado,o peggio,ad una serie di disastri alimentati  dalla superba arroganza di pochi "stupidotti" detentori di immense risorse.
L'impossibile equità tra le ridotte e limitate potenzialità planetarie e l'inflazione umana,spronata da enfatiche dichiarazioni di impossibile crescita globale non sono ammissibili.
In un condominio progettato per essere abitato da 500 persone non ne possiamo inserire una quantità che supera notevolmente la progettualità iniziale,anche se la moderna tecnologia può dare adito a qualche illusoria speranza.
L'uomo come tutte le razze animali da millenni e millenni è strutturato ed adattato a vivere in condizioni naturali che non possono essere impunemente sottovalutate;sempre necessario ed ineliminabile,è il mantenimento dell'equilibrio,la gratificante armonia che deve caratterizzare la coralità planetaria.
Queste riflessioni sicuramente considerate utopiche,si possono ritenere meno utopiche di tante boriose enunciazioni quotidianamente sciorinate da vari esperti carichi di studi forse "stupidotti" abituati da sempre ad apprezzare la bijotteria perchè conquistare e possedere autentici tesori non quantificabili monetariamente è sempre impegnativo e faticoso.

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