mercoledì 11 febbraio 2015

Ecologia (parte II )

Oggi siamo invasi materialmente da prodotti tecnologici di scarsa utilità.
Basta entrare in un negozio qualsiasi, per notare come una grande quantità di prodotti esposti, il comune visitatore non sa a cosa servono; i conoscitori invece vanno in visibilio per ogni minima novità o piccola miglioria che li spinge ad acquistare il modello più recente, questi sono inconvenienti da poco se non considerati nella totalità della tecnologia; purtroppo sono accaduti disastri molto preoccupanti e non possiamo escludere che il prevedibile incremento tecnologico ne determini altri gravissimi per il globo e l'economia.
Un oculato sviluppo tecnico e tecnologico può essere utile se non si superano certi limiti, se non si accettano passivamente gli interessi commerciali di grandi gruppi, lontani nella loro operatività da visioni un poco più ampie; una lungimiranza prevalentemente, o peggio esclusivamente economica.
Bisogna chiedersi quanto la tecnologia sciupi risorse preziose per l'altro tipo di avanzamento umano, sicuramente più importante.
Quanto nel complesso, la sottovalutata ragione ecologica, messa da parte dalle grandi industrie per aumentare guadagni immediati, aggraverà l'inserimento della vita umana nel complesso ambientale.
L'autentico avanzamento umano non può prescindere da un organico e dinamico livellamento delle possibilità vitali di ognuno di noi e delle società.
Non può esserci progresso in una situazione in cui agiscono troppi consumatori inquinatori, che anche se animati da buoni propositi e comportamenti, squilibrano i rapporti armonici di tutto l'insieme.
La maggior parte degli intellettuali e politici non riescono o non vogliono staccarsi da fossilizzate visioni non più accettabili; concetti e valori discutibili continuano ad essere seminati e coltivati nei comportamenti e nelle azioni dei più, valori che spesso bilanciano gli essenziali equilibri ecologistici ed etici.
Miliardi di IO singolarmente, con patrimoni di gioie e dolori, di conoscenza di affetti e tendenze, devono sentirsi obbligati a pretendere l'equilibrata acquisizione delle prerogative fondamentali; chiedere il necessario conseguimento della piena dignità dei singoli a coloro che hanno accettato la responsabilità di dedicare il proprio impegno alla attività pubblica.
Decisamente non accettabili le sollecitazioni addotte continuamente dalle considerazioni economiche e consumistiche per la necessaria crescita delle nazioni e per creare posti di lavoro con produzioni inutili e dannose .
Che significato dare al concetto, al termine progresso?
Non possiamo accettare, con l'intollerabile semplicismo che oggi coinvolge un copioso argomentare, una situazione decisamente diffusa.
Inaccettabile disparità sia etiche che di pratica vita quotidiana, contraddicono spietatamente vane parole ed irrealizzabili programmi.
Di fatto quello che oggi è un progresso disarmonico; un autentico progredire può ammettere picchi positivi e negativi in una dinamica ma poco ampi e limitati nel tempo.
Dice Eduardo Galeano " lo sviluppo è un viaggio con molti più naufraghi che naviganti".
Impossibile una crescita infinita su un pianeta finito.
Il biblico crescete e moltiplicatevi , pleonastico in quella mitologica ambientazione ha l'aggravante del successivo popolate la terra e assoggettatevela segno della stragrande superbia in cui l'uomo si ammantava sin dal principio.
Era ed è giustamente orgoglioso ma semplicemente ed umilmente primo tra pari; se perde la consapevolezza di una cosa così elementare, scade in pensieri e comportamenti deplorevoli.
Bisogna tenere sempre a mente che l'umanità è solo una parte del tutto.

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