martedì 4 ottobre 2016

UTOPIE? CONCRETEZZE?

Nei primi anni 70 si era costituito il così detto club di Roma che aveva proposto alcune finalità da raggiungere in tempi piuttosto brevi. Le proposte e le conseguenti operatività purtroppo sono state rapidamente dimenticate. A tal proposito mi sembra opportuno trascrivere una pagina di un mio scritto pubblicato nel 2008 in Persona persone et cetera edito da Armando Siciliano che riprende succintamente qualche idea del club.

"Volendo prescindere da considerazioni cosmologiche che possono influenzare visioni pragmatiche, comportamenti di ogni essere umano e delle conseguenti istituzioni pubbliche dobbiamo porre l'attenzione su un dato reale incontrovertibile. L'umanità è soltanto una parte una componente della realtà terrestre, componente importante, importantissima ma sempre parte di un tutto, correlato, armonico. Non può arrogarsi il diritto di fare e disfare a proprio piacimento, a propria esclusiva utilità. L'extraumano ha il sacrosanto diritto al rispetto da parte di ogni essere umano e dell'umanità in toto..................................................non possiamo esimerci dall'auspicare con determinazione principi che dovrebbero essere osservati e rigorosamente praticati da tutti coloro, persone ed istituzioni che si propongono di avvicinare utopie a realtà concrete, tangibili."




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