giovedì 16 aprile 2015

Bagliori di emotività II

Hic et nunc, proprio qui proprio ora. Relativistica unità spazio-temporale ,razionalmente “scientificamente” indagata, una entusiasmante sensazione di lavori in corso, interminabile perenne attività.
Praticamente nulle le possibilità di sminuirne il valore intrinseco.
Superbamente improponibile, la millantata importanza, l’accorpamento ad un assoluto, razionalmente e teologicamente espresse dal semper et ubique , anche se possibile un accostamento relativistico spazio-temporale, un sempre e dovunque ereditato dall’inaccettabile geocentrismo.
Un assoluto che dimora al di là del contingente, dell’evidente imperante concretezza delle quotidianità.



Grande dote umana,  dice Foscolo,  potrebbe essere ideare una perfezione superiore ad ogni idea che egli può acquistare dalla propria esperienza.



Peergint, monellaccio ribelle vagabondo tra i fiordi norvegesi, affascinato,  ci affascina per la semplicità, il candore, della ragazza che ha tra le mani un salterio



Non val lagnarsi delle proprie pene se padrone e scudiero sono più ronzini di Ronzinante.



Tu conosci il paese, la casa, il monte.
Laggiù, laggiù vorrei io con te mia amata andare.




Dipingere le nuvole per affermare il potere poetico dell’abile, dell’inconsistente contro la piattezza dell’utile



Medico per forza e letterato per amore, di un amore che spinge a sacrificare tutto sull’altare dell’arte.
CANZONETTA
Se ne erano andati in silenzio perfetto, lasciando soltanto due corpi in un letto.
Drammatico, angosciante, morire a vent’anni  in una squallida stanza di un albergo ad ore




GIARDINI DI PIETRA
Quotidiano, coinvolgente fare e disfare arabeschi sulla sabbia, spostare rivoltare e ricollocare le pietre.



Sorprendente la nascita e lo sviluppo della società Kmer nello splendore dell’esuberante natura di quella parte di Cambogia.
Grande la forza delle convinzioni teologico-politiche che hanno  animato per pochi secoli quella vivace popolazione e le numerose costruzioni di templi sontuosi, culminate nel maestoso angkor vat ben visibile ancora oggi.

Altrettanto coinvolgente il connubio istauratosi tra i ruderi dei numerosi templi e la vincitrice imponente flora.

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