giovedì 17 maggio 2007

TUTTE LE RIVOLUZIONI DEGENERANO IN GOVERNI

. . . . . . . " i movimenti rivoluzionari si trasformano in sistemi rigidi. La migliore definizione di questo processo appartiene ad un guerrigliero del Michoacàn: tutte le rivoluzioni degenerano in governi". . . . . . . . .
Il mondo moderno nacque con la rivoluzione democratica della borghesia che, per così dire, nazionalizzò e collettivizzo la politica. Aprendo alla collettività una sfera che fino a quel momento era stata esclusivo dominio di pochi, si pensò che la politicizzazione generale (la democrazia) avrebbe avuto come conseguenza immediata la distribuzione del potere tra tutti.

Per quanto la democrazia, per artificio dei partiti e per manipolazione dei mezzi di informazione, si sia convertita in un metodo di alcuni pochi per controllare ed accumulare il potere, noi siamo abitati dai fantasmi della democrazia rivoluzionaria, cioè da tutti quei principi, credenze, idee e forme del vivere e del sentire che sono all'origine del nostro mondo.
Nostalgia e rimorso. . . . . . . la ribellione contemporanea se articola la sua passione nell'immaginazione poetica, nel senso più libero ed ampio della parola "poesia", i nostri occhi increduli saranno testimoni del risveglio . . . di quella realtà, corporale e spirituale, che chiamiamo presenza amata.
Allora l'amore cesserà di essere esperienza isolata di un individuo o di una coppia, un'eccezione o uno scandalo."

(Octavio Paz - 1914-2002 - Premio Nobel per la letteratura nel 1990)


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