mercoledì 16 maggio 2007

TUTTI

TUTTI

"Tutti nascono liberi ed uguali" . . . . .
"La sovranità appartiene al Popolo . . . . .Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale . . . .rimuovere gli ostacoli che limitando libertà ed uguaglianza . . . . impediscono il pieno sviluppo della persona umana" . . . .
Magnifici princìpi, accettabili senza riserve; quanto, nei fatti, trovano la indispensabile, totale accettazione?
E' il singolo, il cittadino, la Persona che in tutto il mondo, in linea di diritto, è detentore della propria inviolabile dignità, della autotità; quest'ultima, per evidenti necessità pragmatiche, viene parzialmente e temporaneamente concessa ad altri, a coloro che nel loro specifico campo, e variamente, la esercitano nelle pubbliche istituzioni e nell'interesse generale. Costoro, TUTTI, sono al servizio delle Persone, fra l'altro da queste pagate mediante le quote di tassazione. Nessuno sfugge alla tassazione (a parte i furbi criminali evasori); pagano le tasse, pur se indirettamente, anche i mendicanti, gli indigenti, i disabili.
Da queste elementari, evidenti constatazioni e riflessioni deriva la necessità di riconoscere che le istituzioni promanano dalla intrinseca autorità delle Persone e coloro che operano nelle pubbliche istituzioni sono al diretto servizio del cittadino; se non hanno la necessaria umiltà di riconoscere quel dato di fatto possono benissimo andare a casa a godersi la loro splendida libertà. Fin quando prestano servizio pubblico, qualunque si il grado d'importanza, non possono, democraticamente, pretendere privilegi; qualsiasi privilegio annulla la democrazia.
Quelle che impropriamente vengono chiamate autorità hanno il sacrosanto diritto alla stima, all'onore personale ed al riconoscimento dei loro meriti, se consapevolmente umili, operano in onestà d'intenti, non approfittando della situazione per fare gli interessi loro e del contorno che li supporta.
A quanto detto molti appiccicheranno la "infamante" etichetta di visionaria illusione.
Ma utopia ancora più grave è allora l'assunto delle varie Dichiarazioni e Costituzioni nazionali, con le belle parole di giustizia, libertà, equità, diritti civili ecc. Utopia con l'aggravante della strisciante ipocrisia. I vari poteri disumanamente coalizzati contro il vaso di coccio dell'umano valore della Persona.
Ognuno di noi dovrebbe fare propria questa semplice convinzione: NESSUNO su questa Terra ha più dignità di me; uno tra pari.

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