giovedì 19 maggio 2016

APPUNTI PRESUNTUOSI? PARTE 2°

L’umanità ha il dovere di rendersi conto che è solo una parte di tutto il complesso della realtà terrestre si vanta d’avere il dono della razionalità   (nessuno lo mette in dubbio) ha il preciso compito di usarlo tenendo conto del contesto totale terrestre; non distruggere, sfruttare insensatamente un equilibrio naturale che ha regolato la vita della terra fina dalla nascita e nel corso dell’evoluzione e questo sia in considerazione dell’interesse immediato che delle generazioni che verranno. Il tanto decantato amore, decantato a parole ma di fatto tradito, deve essere rivolto anche agli esseri viventi, nostri compagni di viaggio, ed alla fisicità che rende possibile la vita umana e l’amore che vivifica. Per amore, proprio per amore bisogna ridurre quel disequilibrio causato dalla superba supremazia umana; l’era antropocentrica come è stata chiamata(dal premio Nobel Paul Crutzen), aggravata, denaturata, disumanizzata dall’”ecumene tecnologico” (secondo la definizione del filosofo Hans Jonas, la quale presuppone un rigoroso principio di responsabilità, un’etica per la civiltà tecnologica), in cui gli oggetti tecnologici assumono valore assoluto rispetto al valore delle risorse naturali necessarie alla produzione, non potrà portare nel futuro (i segnali sono già chiaramente visibili) che a colossali disastri. I tentativi sono blandi, poco efficienti sono soltanto pannicelli caldi che non curano le cause della malattia.
Nel contesto suddetto bisogna inserire l’evidente osservazione che le risorse terrestri non potranno adeguarsi equamente, proprio così, in contraddizione con quelli che sono i diritti della persona, le disparità saranno ancora più colossali di quanto non lo siano in atto. Non si può essere di fatto liberi e non si ha la possibilità della fruizione dei mezzi adeguati alla propria libertà teorica. Nessuna “civiltà”, nessuna nazione può arrogarsi il diritto di ergersi a guida, a gendarme dell’intera umanità perché questo insulta, nel profondo, il restante; qualsiasi ricchezza, qualsiasi arrogante supremazia è anche un danno materiale, una criminale ruberia nei confronti di quelli che non hanno la possibilità di competere, di contrastare, di giusto contenimento. L’ignominia verso l’intera umanità è resa ancora più grave quando si cerca di imporre “l’alta missione” con la più eclatante manifestazione di tutte le violenze, sopraffazioni e sfruttamento, l’uso criminalmente disumano della forza della guerra, qualsiasi tipo di guerra distruttrice della vita e della dignità di tante persone, oltre ai danni materiali ed all’incosciente inquinamento ecologico. La mediazione, la lunga diuturna azione di contatti, trattative diplomatiche, di vero dialogo condotto su base paritaria, di una ricerca di equilibrio tra le parti, di tuta un’azione di pace e di pacificazione tra opposti interessi e diverse visioni di una realtà, non vengono sufficientemente praticati. Deve esserci qualcosa di sbagliato, di grossolanamente incoerente nelle leggi economiche che regolano da qualche secolo a questa parte la produzione e la distribuzione dei beni materiali, la ricchezza di una nazione ed il rapporto con la ricchezza delle altre; il dato di fatto che è all’osservazione di tutti è la grande disparità esistente tra quei pochi che possiedono intollerabilmente, criminalmente beni economici notevolissimi e la stragrande maggioranza delle persone che combattono con l’indigenza, la grave povertà o peggio, sia all’interno delle nazioni che nell’equilibrio tra esse.

Le religioni pervadono tutto l’arco di interessi umani dai più nobili ai più meschini e criminali. Non può esistere nessuna conoscenza, su un piano di razionalità umana, dell’ente supremo che per sua natura è onnipotente ed eterno e pertanto travalica incommensurabilmente le possibilità conoscitive umane. Qualsiasi idea possiamo farci di Dio è sempre un’idea parziale, ridottissima, antropomorfa, sicuramente sbagliata e lontanissima dal vero; tutte le rivelazioni illuminazioni che pullulano su tutto il globo sono solo costruzioni miseramente umane, spessissimo puntelli di interessi superbi e egoistici….continua  

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