martedì 17 maggio 2016

APPUNTI PRESUNTUOSI? PARTE 1°

Trascrivo quanto pubblicato nel 2005 in “ Sovvertitor di cuore e di costumi”, quella parte finale che riflette una serie di deduzioni ricavate da elementari osservazioni di diffusa conoscenza.

Il nostro mondo è un pianeta che occupa una piccola parte di un universo la cui estensione spaziale è immensa, un universo che non trova il suo inizio, la sua creazione nel super citato Big Bang; questo si può considerare un evento evolutivo di un “qualcosa “ che è sempre esistito o che comunque esisteva prima. Quanto detto ci porta a riconsiderare comportamenti inesorabilmente quadri cosmologici che hanno imperato incontrollatamente nel passato;… Tommaso Campanella in una lettera a Galilei del 1614 chiedeva e già osservava “ non si può filosofare senza un vero e accertato sistema della costruzione de’mondi, quale da lei aspettiamo; e già tutte le cose sono messe in dubbio tanto che non sapemo s’il parlare è parlare”….da quei quadri cosmologici fantasiosi sono nate concezioni, ideologie, comportamenti umani, illuminazioni teologiche che onestà vorrebbe fossero coerentemente rivedute per essere aggiornate in modo che l’essere umano, in umiltà, si renda che è “soltanto” una magnifica esaltante espressione, una grande parzialità terrestre dispersa in un “infinito” inimmaginabile, probabilisticamente popolato da altri esseri dotati di intelligenza anche superiore alla nostra.
Per molti anni, per un’ alta percentuale dei miei anni ho assorbito, mi hanno fatto assorbire( con buona dose da parte mia di quieta acquiescenza ) la mentalità generale che non teneva conto di tutte quelle conoscenze, nuove conoscenze che avrebbero arricchito giorno dopo giorno le possibilità personali di un allargamento concettuale; il lavorio mentale impostomi di continuo, con fatica e col necessario rigore, per controbattere i germi perniciosi infettanti mi ha portato ad una individuazione, umilmente, delle cause della velatura concettuale ed alla eliminazione dei germi verosimilmente responsabili, avendo sempre presente la possibilità che altri germi possano agire per inquinare da altri versanti il quadro concettuale. L’azione principale della razionalità dovrebbe consistere a parere mio, nel cercare di capire quello che è fondante, primario per liberarlo da tutte le sovrastrutture, le incrostazioni, sub costruzioni successive che snaturano o addirittura ribaltano le basi su cui poggia l’esistenza di ognuno di noi e della società umana nel suo complesso.
È l’individuo, la persona il protagonista, umile ma protagonista, della realtà umana; la società, le istituzioni con tutto il carico delle norme, delle leggi e loro doveri e diritti sono soltanto successive e servono a regolare l’esistenza del singolo protagonista che non può permettersi di disconoscere l’altro, di sopraffarlo, di sfruttarlo. Soltanto (ne sono convinto) quando la maggior parte delle persone prenderà coscienza di quanto detto potrà iniziare il vero progresso dell’umanità.
Nessuno può permettersi di affermare di possedere la verità assoluta, di possederla in proprio o sorretto, spalleggiato da illuminazioni, rivelazioni o quanto altro può metterlo in una situazione di supremazia rispetto ad altri e non può esserci chi ha il diritto di imporre la propria visione ritenendosi autorizzato (da chi?) a stabilire qual è il bene qual è il male; la persona con il proprio giudizio cosciente è in grado di distinguere se lo vuole. Le leggi, i regolamenti intervengono sui fatti delittuosi commessi, quando cioè il giudizio cosciente personale ha ignorato e calpestato la presenza ed i giusti diritti dell’altro.

L’umanità ha il dovere di rendersi conto che è solo una parte di tutto il complesso della realtà terrestre si vanta d’avere il dono della razionalità   (nessuno lo mette in dubbio) ha il preciso compito di usarlo tenendo conto del contesto totale terrestre; non distruggere, sfruttare insensatamente un equilibrio naturale che ha regolato la vita della terra fina dalla nascita e nel corso dell’evoluzione e questo sia in considerazione dell’interesse immediato che delle generazioni che verranno….continua

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