domenica 8 aprile 2007

ART.29


ART. 29


"Nessun paese, se vuole superare il test della dignità umana, dovrebbe permettere che vi siano individui o gruppi le cui capacità in uno o più settori sono lasciati sistematicamente al di sotto di una soglia minima, o non possono tradursi in effettivi funzionamenti". (C. Saraceno)
La famiglia, con i bisogni intrinseci di dare e ricevere cure per ogni suo componente, fondamento di una giustizia che fa perno sulla dignità di ciascuna delle persone, può considerarsi una "istituzione privata"? Lo stato con i suoi comportamenti pervasivi fino a che punto può intromettersi, quanto e come normare lo status familiare e la vita relazionale dei singoli soggetti? Può opporsi al riconoscimento di modi diversi di fare famiglia? Quanto è tollerabile, in mome dei valori fondamentali della Persona, l'opposizione intransigente, superba che la chiesa cattolica e tanti studiosi e politici di contorno, minoranza di una minoranza umana, si affannano ad attuare, ad incrementare?
Cosa intendere per "società naturale"?
La famiglia influisce notevolmente nella vita di ciascuno; è solo, però, una istituzione che non ha una naturalità, come moltissimi si sforzano a farci credere? (cos'è la naturalità?). Le istituzioni, è troppo ovvio, sono enti costruiti secondo le necessità di una società, non hanno né natura né naturalità intrinseca, sono costruzioni successive e non dovrebbero contribuire a fare scempio di quelle che sono le immodificabili leggi della natura. La famiglia è una istituzione "naturalizzata" e questa impronta viene trasmessa a noi da un'infinità di generazioni; una serie di mentalità e comportamenti non corretti, anche se protratta nel tempo, non può ricevere il crisma della normalità e correttezza. Non è corretto trasferire ad una istituzione (qualcosa di posteriore) una serie di norme, di leggi che promanano da una concezione che fa perno su poteri che deprimono la interna, intima dignità delle singole persone.
La famiglia ha un suo valore istituzionale perchè si basa sulla dignità di tutti i componenti; i legami affettivi, le correlazioni interne sono importantissimi perchè costituiscono il cemento della istituzione ma sono accessoriamente consolidanti non basilari. Il valore ideale della famiglia viene annullato quando anche un solo componente di essa è svilito nella propria dignità; il padre padrone, l'ancestrale potere del capo-famiglia è stato giustamente ridimensionato. Non si è ancora raggiunta, purtroppo, un'armonica dignità per tutto il complesso familiare.
Una mentalità, sostenuta dai poteri che vogliono influenzare secondo le loro verità ed i loro interessi, attenta continuamente ai sacrosanti ed irrinunciabili diritti che sono il patrimonio personale, inviolabile, qualificante ogni essere umano che nessuna guida, mente illuminata deve permettersi di conculcare; giustamente corretto, apprezzabilmente liberale esprimere meditati punti di vista. Tutti coloro che si interessano apertamente all'argomento dovrebbero sviluppare un largo dibattito, eliminando inesorabilmente idee che le reali evidenze non possono consentire di condividere.
Esiste in atto una scuola di pensiero, prevalentemente nordamericana, che sta sviluppando una ricerca nel senso suddetto.
I costituzionalisti hanno elaborato una Costituzione Italiana che merita grandi apprezzamenti.
Per quanto riguarda l'art. 29, però, sono incorsi in una gravissima contraddizione ideologica, probabilmente causata dalla necessità di un compromesso, di non prendere di punta una distorta mentalità abbastanza diffusa, di non contrastare forti poteri "spirituali". Come tutti i compromessi anche questo genera inevitabili critiche ed opposizioni che aggravano ulteriormente la già intollerabile, miope confusione tra inviolabili leggi naturali ed umane istituzioni; una istituzione può essere valida hic ed nunc, qui ed oggi, forse non domani ed altrove.
Ammesso che la famiglia sia una società naturale, questa non può essere "fondata" sul matrimonio, istituzione non naturale; avremmo potuto accettare facilmente, "regolata" dal matrimonio.
Proponimento personale da aver sempre presente nelle riflessioni:
Quando si legge qualsiasi cosa, anche se scritta da personaggi eminenti del passato e del presente, quando si ascoltano personaggi eminenti che da ogni parte ci spiegano idee, ci sollecitano comportamenti, bisogna prestare attenzione con mente lucida, rischiarati dalla libertà di giudizio, mente che lasci aperto uno spiraglio al dubbio, che non accetta ciecamente quello che apparentemente è la reale verità da diffondere, che si propone di appurare se vi è coerenza con fatti ed esperienze accertate rigorosamente ed accettati largamente.
Purtroppo anche intelligenze di alto profilo possono commettere sbagli grossolani incoscientemente; peggio ancora possono esprimere idee farcite di superbia, sussiegosa ignoranza e, gravissimo, scrivere e parlare a difesa di interessi personali e di gruppo.

Nessun commento: