venerdì 16 ottobre 2015

INVITI

C’è un motto, un invito che ha animato la grecità classica. Il ben noto e apprezzato conosci te stesso. Ancora oggi penso sia possibile riconoscerne una ottima validità. Avvicinandoci a tempi più recenti, ribalza subito alla coinvolgente attenzione il motto della scuola medica salernitana con il naturale invito, la pressante attenzione che dichiara con ovvia naturalezza observatio et ratio, cioè la necessità, la pressante necessità di osservare attentamente, profondamente le possibilità conoscitive che devono illuminare quei determinati interessamenti che orientano le nostre ricerche. Intuitivamente si è già capito che quell’invito non può essere orientato esclusivamente per la pratica medica, la conoscenza della malattia e delle possibili cure ma si può facilmente e determinatamente estendere alla ricerca delle cause e conseguenti riflessioni che coinvolgono la totalità indagatrice che partendo dal riconoscimento degli effetti immediati si estende a tutta l’attività razionale ed emotiva delle più alte attività umane. A parer mio questo allargamento è di una immensità strabiliante che un luminoso percorso che può essere adottato per un numeroso numero di ricerche conoscitive e conseguenti efficienti deduzioni. Una esaltante linea guida che non può temere contraddizioni. Lotta senza quartiere alle superficialità e alle soluzioni affrettate.

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