venerdì 29 aprile 2016

CULTURA E COSCENZA

Mi sembra opportuno ritornare su quanto precedentemente postato in data 31/11/15 per un più definito inquadramento.

C'è una notevole differenza tra conoscenza e cultura, la conoscenza è fondata su quelle che sono le leggi naturali che per loro natura sono immodificabili. 
Queste sono passibili di allargamenti ed approfondimenti conoscitivi dipendenti da quel continuo impulso che spinge l'umanità verso un concreto e documentabile ampliamento di quelle enormità che coinvolgono gli equilibri che sono le fondamenta delle realtà naturali.
Possiamo aggiungere la naturale conoscenza che ricaviamo dal dinamico relativismo einstaniano che stimola il libero pensare, la logica e la razionalità, nell'inflessibile coordinamento di quelle umane qualità.
Differentemente le espressioni culturali sono esclusiva opera di mentalità e operatività di quella piccola percentuale di persone che utilizzano i talenti che sovrastano la modesta intelligenza umana; purtroppo questa è costantemente annebbiata dall’improponibile superbo antropocentrismo che ancora oggi, impunemente con tracotanza si colloca all’apice di una costruita gerarchia piramidale. La suddetta gerarchia può essere considerata diretta conseguenza della ignorante, superbo lascito di quel geocentrismo che ha imperato per parecchi millenni e ripetuto arrogantemente da testi sacralizzati che nella maggior parte delle civiltà  planetarie lo sostenevano.
Onestamente e gioiosamente è accettabile tutto quello che l'umanità nel cammino storico ha prodotto nel campo artistico, nella stupefacente articolazione delle luminose interconnessioni del tessuto connettivo e della armonica rete che ha generato nel corso degli ultimi millenni tutto quello che è esaltante ed ammirevole prodotto dei talenti umani.
Niente può essere superficialmente eliminato di quella che è stata la continua produzione dell'attività umana negli ultimi millenni del processo evolutivo.
Opportunamente, con regolarità può essere sistematizzato in un organizzato archivio che documenti luminosamente la febbrile attività degli umani talenti; quanto  detto va rivisto alla luce dell'importantissima rivoluzione copernicana.
Il rivoluzionario angolo visuale proposto e documentato pur nelle relative possibilità del tempo da Copernico e Tico Brae (Ticone) è da considerare l'unica autentica rivoluzione che ha percorso la storia e le conoscenze umane, liberate da fantasiosi scritti sacralizzati, accettati con superficialità e conveniente grandezza antropocentrica ulteriormente squilibrata da improponibile ed inaccettabile tracotanza


Questo sintetico inquadramento si presta a un notevole numero di riflessioni, tutte importanti per cui mi limito a consigliare i lettori desiderosi di approfondire e allargare la conoscenza ad inserirsi nelle varie articolazioni conoscitive, della mirabile rete di interconnessioni.

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