giovedì 7 aprile 2016

FRAMMENTI DI CONSAPEVOLEZZA

Le immense costruzioni mentali delle luminose elite intellettuali abbagliano altissime percentuali di piccole, insulse persone. Quelle tracotanti personalità non si rendono conto di fare parte di quel naturale tessuto connettivo che coinvolge l’esistente terrestre, biologico e fisico. Non una burocratica, improponibile gerarchia, ma un’armonica, correlata e interconnessa paritaria rete in cui ogni singolo componente ha una precisa, validissima funzione nell’armonico coinvolgimento di ogni componente. Ho azzardato più volte un personale sbilanciamento per esprimere quanto detto sopra. A parer mio è di estrema importanza il renderci conto che siamo, come esseri umani soltanto una parte di quella rete di interconnessioni; soltanto una parte, purtroppo la peggiore tra le razzi animali superiori; una umanità che da parecchi millenni ha prodotto disastri e ignominie. Le razze animali che utilizzano l’intelligenza istintuale pur nelle naturali ovvie difficoltà vivono la loro naturalità nella correlata operatività. Il personale consapevole coinvolgimento limita queste riflessioni che potrebbero spingersi dolorosamente molto al di là di quanto detto. La quotidianità, l’immenso numero delle operatività della società umana sono tuttora costantemente pervase dalla ignoranza e conseguente superbia geocentrica. Questa quasi sempre amplificata dalle improponibili, inaccettabili convinzioni religiose che continuamente inquinavano e inquinano la modesta intelligenza umana. I complessi religiosi sono dolorosamente presenti nelle super lodate intelligenze che mietono una infinità di consensi ed eclatanti apprezzamenti. L’unica vera rivoluzione, quella copernicana in tutti i suddetti personaggi non ha nemmeno scalfito quella superbia geocentrica che poneva l’uomo come re di un piccolo misero universo, degno, intriso di amore divino, un amore costruito su dati di fatto inconsistenti che contemporaneamente riducono o annullano una eterna immensità. Le operatività della società umana, la millantata importanza non rendono possibile la consapevolezza, l’indiscutibile necessaria consapevolezza che l’umanità è soltanto una parte della totalità planetaria, di quella strabiliante rete naturale di armoniche interconnessioni tra parte biologica e parte fisica. Le gerarchie operative nelle varie etnie umane dovrebbero essere considerate un grave insulto dell’umanità verso la strabiliante armonia planetaria pur nelle numerose e spesso drammatiche manifestazioni dell’intera vitale operatività del pianeta. Una semplice, non semplicistica considerazione ci fa considerare gli aberranti comportamenti dell’umano oggi, come eredi di un passato che non tenta di considerare, opportunamente criticare quello che logicamente, razionalmente, umilmente dovrebbe essere criticato alla luce delle passate esperienze.  

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