martedì 12 luglio 2016

INELIMINABILE FONDAMENTALITA'


L' ho chiamata Principessa, per i suoi comportamenti schivi ed austeri, affettuosamente coinvolgenti anche se contenuti in precisi limiti.
Sono sensazioni, ricordi infrequenti che affiorano dopo decine di anni, sopravvissuti ad una concreta piccola realtà.
Principessa è una gattina, affidatami poche settimane dopo la sua nascita ed il colore del suo manto era simile a quello di una leonessa.
E' diventata adulta in un ambiente sufficientemente naturale; una casetta che aveva accanto un limitato contorno di terreno incolto, in cui erano presenti alcune piccole querce e gruppetti di acacie. Accettava il cibo che le portavo in un determinato posto vicino la casetta, lo accettava solo da me; non tollerava nemmeno furtivi accarezzamenti.
Dopo alcuni anni di questa relazione, ho dovuto assentarmi per quasi un mese.
Al mio ritorno i familiari mi informavano sul comportamento di Principessa nel periodo della mia assenza.
Non aveva accettato cibo da nessuno, soltanto qualche miagolio, via, via sempre più flebile.
Evidentemente si era lasciata morire per fame per l'assenza di un componente fondamentale del suo mondo.

Senza voler tentare di sminuire la dignità di alcuno, il delicato affettuoso ricordo di Principessa mi suggerisce qualche considerazione che sicuramente valida per me ma difficile che possa essere accettata da tutte quelle altre persone più o meno vicine alle mie propensioni più profonde, alle considerazioni di coloro che per molti anni mi hanno aiutato nello svolgimento delle abituali quotidianità. Principessa non è mai uscita dai miei ricordi più coinvolgenti e dalla maggiore carica di simpatia che mi ha pervaso. Nonostante il tempo abbastanza breve tra la presenza di Principessa e gli avvenimenti quotidiani in cui sono coinvolto, partendo da quel coinvolgente ricordo il mio iter residuale di vita non ha trascurato di inserire tra gli avvenimenti sempre più contemporanei quel dolce  ricordo.
Quel percorso suggerito dal comportamento della gattina, oggi mi ha portato in coincidenza con altre e più difficoltose aperture ad esiti che drasticamente criticabili dalla maggior parte dei miei poco numerosi conoscitori, sarebbero difficili o addirittura impossibili da condividere.
È inutile avanzare parafrasi addolcenti, infiorate deduzioni per cercare di facilitare accettabili digeribilità, di sminuire ignoranti superbie. L’ignorante persistente superbia antropocentrica è difficile che rientri nella consapevolezza ineliminabile della evidente e esplosiva relativistica di una semplice realtà. Una serie di piccole realtà che coinvolgono la totalità biologica e fisica di questo pianeta. Un pianeta bellissimo fascinosamente articolato ma indubbiamente limitato e inadatto per consentire quella crescita illimitata propugnata da quelle persone incapaci di vedere un poco più in là dei modesti confini in cui operano.

Sono coscientemente, dolorosamente convinto che le numerose personalità che con il loro ammirevole impegno hanno cercato di allargare il conoscibile,che hanno dato lustro, al genere umano negli ultimi venti trenta mila anni e anche più non meritano purtroppo particolari apprezzamenti.
Sono persone che hanno sviluppato la loro apprezzabile personalità in un  ancestrale geo-antropocentrismo. Le improponibili, intollerabili tracotanze e le convinzioni geocentriche difficilmente riusciranno ad essere sradicate dal preciso, incontestabile dato di fatto evidenziato dalla rivoluzione copernicana.
Ritornando ancora a Principessa il suo comportamento, può assumere un altissimo significato didattico per una serie di superbe, ignoranti personalità. Diventa evidente che la vitale operatività di un animale anch’esso insignificante possa insegnare splendidamente, consapevolezza per una sfavillante relativistica serie di piccole verità. Un piccolo animale offre la possibilità di essere portato ad esempio per una ignorante e superba percentuale di appartenenti ad una razza, quella umana. Dolorosamente, personalmente consapevole mi vergogno di essere parte ineliminabile di quell’unica razza animale che negli ultimi millenni si è resa responsabile di morti, distruzioni, di tutta una serie di degradanti ignominie che velano la dignità, il valore di ogni componente di questo pianeta.

Improponibili e inaccettabili gli inutili tentativi escogitati per caricare di eccelsi significati impossibili deduzioni. Numerosissima e illuminante la serie di essere umani che hanno costellato le operatività più storicamente e intellettualmente accettabili. Queste esemplari personalità sono da inserire senza nessuna esclusione nelle quotidianità planetarie; totale il rispetto per il loro inquadramento logico razionale nella stupefacente rete relazionale planetaria.

Bisogna ricordare però l’immensa distanza tra le rigorose ed accettabili leggi della natura ed il prodotto di millenari, discutibili inquadramenti elaborati dalla varia e variabile razionalità umana che non si è resa sufficiente conto che le varie nazionalità operanti sulla superficie planetaria non possiedono nulla che può avvicinarle alle leggi della natura.

Solo la razza animale umana e soltanto questa ha determinato nel corso degli ultimi trenta mila quaranta mila anni, numerosissimi morti e gravissimi danni all’ambiente e a quelle costruzioni umane degne di ammirazione. Nessun’altro componente che abita questo pianeta è responsabile della serie di ignominie di cui si è caricata la modesta squilibrata, intelligenza di questa mia razza che si crede di occupare prepotentemente l’apice di una piramide arrogantemente,stupidante, ignorantemente gerarchica e non ha quella minima consapevolezza di considerarsi parte di un armonico, luminoso tutto. Purtroppo in queste aberranti convinzione si inseriscono “SPIRITUALMENTE” tutte le elucubrazioni religiose che non hanno, non possono far base su concretezze naturali e su dati di fatto dimostrabili, resistenti alle più drastiche critiche. Non tengono minimamente conto che le leggi naturali sono le leggi create dall’Immensa divina Eternità; le leggi e i comportamenti umani suggeriti dalle varie religioni, non dovrebbero devono essere modificate da religiosità e convinzioni che non tengono conto di queste essenzialità. Nel caso specifico per quanto riguarda la sessualità, legge naturale che senza ombra di dubbio necessita della unione del gamete maschile con quello femminile è una naturalità che merita rispetto totale e non può essere sminuita da posizioni religiose aberranti e ridicole. Per creare degli esseri che dovrebbero essere investiti da particolari funzioni salvifiche, è semplicemente aberrante pensare ad interventi extra naturali. Necessario ripetere determinatamente, che le leggi naturali devono essere considerate manifestazioni normali nell’ambito di una generale normalità valida in maniera incontrovertibile su tutto quello che succede su questo piccolo pianeta. È vergognoso che numerose costruzioni religiose non tengano conto di queste essenzialità e nessuno si può arrogare il diritto di sentirsi direttamente ispirato dalla divinità per tentare di validare mentalità e situazioni che potrebbero essere un insulto alla divinità ma che di fatto ricadono sulla modesta razionalità umana.     

L’umanità ha a disposizione alcune accettabili prerogative, il libero pensare che ha orrore delle certezze assolute, le umane doti della logica e della razionalità da utilizzare con doverosa accortezza, liberata da indimostrabili, ignoranti e superbe convinzioni. Certe operatività potrebbero essere considerate un insulto alla immensità eterna, ma evidentemente l’insulto ricade sulla tracotanza di quei pochi che si auto considerano il massimo possibile su questo piccolo, stupefacente pianeta.

Mi sento impegnato in quel paniere di emozioni, inserita nella mia più profonda sensibilità, ad avere in me costantemente la presenza nonostante i numerosi anni passati di quella meraviglia di gattina che animava, che illuminava con i suoi bagliori di emotività la mia modesta percezione che stimolava quell’intreccio di emozioni.
Le problematiche gravi e spesso gravissime che animano le quotidianità planetarie non cercano di rendersi conto che l’umanità è SOLTANTO una tra le numerose componenti di questo pianeta e non può arrogarsi il diritto di considerarsi all’apice di una impossibile piramide che ha come cardine una assurda improponibile gerarchia.

Tutti coloro che senza nessun obbligo si propongono di essere al servizio del “popolo” non dovrebbero dimenticare che questo fatto presuppone un impegno senza il quale la attività politica perde qualsiasi significato e si inabbissa nell’egoismo personale e del gruppo di appartenenza. Sento il dovere personale di chiedere scusa ai miei lettori se purtroppo la mia vecchiaia con relativa e progressiva degenerazione dei neuroni celebrali e conseguente perdita dei collegamenti sinaptici non mi consente quella lucidità, quell’iter razionale necessario per rendere più facilmente condivisibile situazioni di operatività che riescano ad utilizzare accettabilmente i personali residui della modesta intelligenza di cui io e gli altri componenti umani siamo dotati. In queste condizioni mi sento obbligato a ripetere riflessioni,deduzioni già dette e ripetute. La inaccettabile, improponibile assurdità che ci inquina da quando in epoca geocentrica l’uomo si auto considerava re del creato e ancora più grave immagine della divinità. Purtroppo questa assurda, improponibile convinzione è largamente diffusa tra quella piccola percentuale umana che si auto considera l’apice di una improponibile piramide di burocratica gerarchia. Non è la prima volta che pongo queste considerazioni all’attenzione di coloro che vogliono cercare di capire quello che è al di sotto della superficie. Evidentemente posizioni considerate di prestigio impongono la continuazione della loro esistenza; costantemente presente la paura di mettere in discussione situazioni di privilegio, che blocca nella maggior parte di intellettuali, politici ed artisti la libera accettazione e discutere le intoccabili privilegiate posizioni. Se la modesta intelligenza umana fosse usata in maniera più equilibrata e consapevole delle relative possibilità si potrebbe verificare un uso molto più corretto, equilibrato e rapportabile paritariamente con la  enorme prevalente quantità di persone considerate di scarsa o nulla importanza.........

Nessun commento: