sabato 7 novembre 2015

ECOLOGIA parte 3°

Necessario   tenere  presenti  le  motivate  argomentazioni  di  Serge
Latouche sulla  decrescita,  cioè la tendenza  verso una società equa,
sostenibile, partecipata; valorizzare l’aspirazione ad un dialogo tra le
culture  per  una  coesistenza  fra  esse  nel  riconoscimento  delle
diversità  e  nel  dialogare  fra  queste.   Impossibile  una  crescita
continua,  infinita  in  un  pianeta  finito.  Non  una  decrescita  nella
recessione, ma una società conviviale, solidale fondata sulla qualità
piuttosto  che  sulla  quantità,  sulla  cooperazione  piuttosto  che  sulla
competizione;  una  decisa  riduzione  degli  sprechi,  improduttivi  ed
inquinanti fisicamente ed eticamente.
Addirittura ignobili le motivazioni, con forti striature razziste, degli
incrementi  umani  per  contrastare  altre  religioni  ed   altre  etnie.
Ritornano alla mente gli inviti a generare figli per incrementare gli
eserciti, che specie nelle dittature, dovevano rendere grande la patria
ed  annullare  la  minaccia  dei  nemici,  delle  loro  presunte
sopraffazioni.
Il biblico  crescete e moltiplicatevi,  pleonastico in quella mitologica
ambientazione,  ha  l’aggravante  del  successivo  popolate  la  terra  ed
assoggettatevela  . . . segno della stragrande superbia in cui l’uomo
si  ammantava  fin  dai  primordi  del  ciclo  storico.   Era  ed  è,
giustamente orgoglioso ma  semplicemente  ed umilmente, primo tra
pari;  se  perde  la  consapevolezza  di  tanta  elementarità,  scade
nettamente in pensieri e comportamenti riprovevoli o peggio ancora
ignominiosi, certamente non a  livello di quella vantata  intelligenza.
Avere  sempre  presente  la  concreta  realtà  dei  fatti:   L’umanità  è
soltanto una parte di tutto  l’equilibrato complesso terrestre.
“Ecologia  umana  necessità  operativa”.     Ecologia  umana  è  un
ossimoro carico di ipocrisia, che ignora nel profondo un semplice e
preciso  significato;  è  necessario,  prima  di  parlarne,   leggere  un
qualsiasi testo elementare in cui si definisce e si sviluppa il concetto
di ecologia. Questa significa il dinamico equilibrio degli ecosistemi
costantemente  correlati  e  capaci  di  ripristinare  un  relativo  e
temporaneo  sbilanciamento.  Questa  attività  operante  da  tempi
immemorabili  è  ora  disturbata  gravemente  dell’uomo,  dalle  sue
attività  e  dell’eccessiva  presenza  numerica.  L’uomo  è  un
consumatore che non si rende conto che opera su un pianeta limitato,
che  è  soltanto  uno  dei  condomini  terrestri,  tutti  carichi  di  dignità  e
dei  naturali  diritti  esistenziali.    L’ecologia  di  cui  tutti  parlano  è
limitata a quella superficiale; si rendano conto che la vera ecologia è
quella    profonda  (v.  Naess  e  gli  altri).   Le  “soluzioni  precise  e
percorribili” non  sono attuabili perché gravate da difetti “Genesici”
incurabili:   crescete  e  moltiplicatevi  .  .  .  signoreggiate  i  pesci  del
mare,  i  volatili  del  cielo,  tutti  gli  animali  .  .  ..  .  Piccolo  sforzo  di
razionalità disdettare i detti comandi; sforzo immenso per teste che
parlano di umiltà e non sanno cosa sia, che predicano amore e non si
rendono conto che l’amore con cui enfatizzano discorsi è un amore
limitato  all’immenso  essere  umano,  troppo  superbo,  non  ancora
sufficientemente intelligente per capire cose semplicemente naturali.
Troppi arroganti maestri non lo aiutano ad adeguare alla realtà quel
poco di intelligenza di cui è dotato.
Noi creature insignificanti non possiamo tentare di conoscere
l'Assoluto, anche se tiriamo in ballo. . . . .. . . . . Possiamo conoscerne
la bellezza e l'armonia delle Sue opere, l'amore che le anima, che
trasmettono.
Assolute relatività: ---  a) La Terra è la tua piccola casa; non avrai
altra casa al di fuori di essa.   b) Amala, al minimo onorala nei suoi
componenti; tutto il tuo prossimo vivente o solo fisico.   c) Non
ammazzare, non rubare, non dire falsa testimonianza.    d) Non
desiderare quel che va oltre i beni primari necessari per la vita, la
dignità e la corretta libertà.
e) Nessuno ha più dignità di te e tu non hai maggior dignità di
alcuno.  f)  Non essere superbo e non turbare gli equilibri naturali che
consentono la vita e la dinamica armonia del pianeta. g) Apprezza e
tieni conto dei naturali diritti esistenziali di ogni componente
planetario.
Superba,  inaccettabile  la  dittatura  umana  sul  pianeta;  sminuisce
l’Assoluto  Divino  e  la   decantata  intelligenza  umana.  --  Umanità
parte  dei  costituenti  planetari.  Terra  insignificante  porzione  di  una
galassia, piccola parte di un’immensità.
Avviluppato inevitabilmente al sovraffollamento si pone il problema
sociale; nemmeno alla lontana tentativi di una corretta impostazione.
E’  vero  oppure  no  che  tutti  gli  uomini  nascono  uguali  in  dignità  e
diritti; se questa enunciazione è puramente ipocrita ed irrealizzabile è
meglio non strombazzarla continuamente. E con questo possiamo
chiudere tutto.
Se invece fa parte dei nostri sogni, se la consideriamo un faro guida
per un giusto progredire umano,  la situazione cambia totalmente. Il
fatto cardine è che il nostro pianeta ha le dimensioni e le risorse che
sappiamo;  le  disponibilità  di  ulteriori  risorse  sono  possibili  ed
auspicabili, ma già oggi con la presenza di    s o l i  sei miliardi di
Persone  una equa, bilanciata distribuzione delle risorse è irrealizzata
e probabilmente irrealizzabile.....
Necessaria  una  costante  attività  della  libera
razionalità;  osservare  con  disincanto  il  consolidato,  frantumarlo  se
indispensabile. Rimangono incommensurabili i nostri rapporti con la
realtà del tutto; consapevolezza figlia della conoscenza.
Vita  valore  assoluto  per  ognuno  di  noi.  Valore,  purtroppo,   riferito
quasi  esclusivamente  alla  vita  umana.  La  vita  è  una  costituente
meravigliosa  del  Tutto,  dall’essere  microscopico,  ai  ben  evidenti
vegetali ed animali e verosimilmente ad altra vita al di la del sistema
solare.  Anche  le  morti  con  le  loro  “crudeltà”  danno  vita  alla  vita;
sbalorditiva ciclicità....
Vogliamo  dire  che  per  una  visione  più
ampia  e  corretta  del  quadro  generale,  bisogna  tener  conto  di  altri
elementi prima non considerati.
Prescindendo  dalle  ineliminabili  considerazioni  cosmologiche  e
dell’impatto   che  dovrebbero  avere  sull’humus  conoscitivo,
dobbiamo porre attenzione ad una tangibile realtà, cioè che l’umanità
è solo una parte importante del pianeta; questa semplice osservazione
ci  impone  un  preciso  comportamento:  Anche  se  ha  una  parte
notevole  nell’equilibrio  planetario,  l’umanità  non  può  arrogarsi  il
diritto  di  fare  e  disfare  a  proprio  piacimento,  a  propria  esclusiva
utilità;  il diritto esistenziale cui partecipa l’extra-umano  non  può
essere accantonato.
Queste  considerazioni  debbono  indurre  una  forte  ricaduta
sull’operare  attuale,  su  tutte  le  situazioni  ed  i  comportamenti
quotidiani di ogni essere umano, nessuno escluso. Gli squilibri ed i
disastri naturali in crescendo, ci danno l’allarme.
L’uomo uno dei condomini del condominio terrestre, un detentore di
quote  condominiali  da  armonizzare  intelligentemente,  uno  dei  vasi
comunicanti fisicamente obbligati all’equilibrio. La vera intelligenza,
la  superiorità  dello  spirito,  per  essere  tale  deve  mettere  da  parte
superbia e boria, segni di zavorra, della stupidità che troppo spesso
causa un drammatico disfacimento della ragione, ci fa sprofondare in
oceani di disumanità, di tragici squilibri.


molto gradite osservazioni e critiche su quanto pubblicato

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